La produzione di circuiti integrati si fa paperless con MetaFrame Xp

Per distribuire il proprio sistema Cam su rete wireless, rendendo “mobili” gli operatori su un’area di 16mila metri quadrati e migliorare il processo produttivo, St Microelectronics ha utilizzato la soluzione di Citrix, con il supporto tecnico di Technosix Development

La lavorazione del silicio, per ottenere i circuiti integrati,
richiede un ambiente particolare, con un livello di pulizia molto
elevato, privo sia di batteri sia di granelli di polvere e,
conseguentemente, essenziale negli arredi.
In St Microelectronics, azienda italo-francese, che produce
semiconduttori per diversi settori (tra i quali spiccano quelli delle
telecomunicazioni, dei pc e dell’automobile), fino a oggi la
registrazione delle varie fasi della produzione era effettuata
utilizzando terminali fissi, con eccessivo spreco di spazio nelle
“aree pulite” e la necessità di interrompere il lavoro per inserire i
dati.
Da qui l’esigenza di dotare gli addetti di uno strumento mobile per
seguire in ogni momento e luogo, all’interno del sito produttivo Ag1
di Agrate Brianza (Mi), la produzione. Era, infatti, necessario
rendere possibile agli operatori, che operano sui 16mila metri
quadrati della struttura, il collegamento a WorkStream Open, il
sistema Cam (Computer aided manufacturing) utilizzato in azienda.
Per ottenere il circuito integrato – ha spiegato Giancarlo Di Toma,
Information technology manager di St Microelectronics Ag1 -, il disco
di silicio passa attraverso una catena di oltre cento operazioni,
alcune delle quali lunghe e complesse. Ognuna di queste aggiunge
valore al prodotto. Una fetta di silicio di base può costare circa 50
dollari, mentre il prodotto finito, dopo un periodo di lavorazione di
circa 35 giorni, ne vale circa 300
“.

Velocizzato il flusso dei dati
L’introduzione di palmari Intermec 6110 ha consentito di procedere
alle registrazioni in modo celere e sicuro, eliminando gli errori di
inserimento manuale e i continui spostamenti del personale. Con
l’installazione di Citrix MetaFrame Xp su Windows 2000 Advanced
Server e il tuning dell’ambiente per un utilizzo su rete wireless
(realizzata dal Var Technosix Development, partner di Ready
Informatica, distributore di riferimento di Citrix) è stato possibile
ampliare a ogni terminale l’emulazione Web del software Cam.
WorkStream Open – ha precisato Fausto Broggi, Ag1 Information
technology engineer – ci permette di conoscere in ogni istante lo
stato e la storia delle attrezzature e dei lotti di produzione,
nonché di sapere quale sarà la prossima attrezzatura su cui ogni
lotto sarà caricato. Il flusso è descritto da una sequenza di
operazioni che caratterizzano il singolo prodotto. Gli operatori,
attraverso i terminali, tracciano nel database, in tempo reale, le
operazioni effettuate dall’ingresso all’uscita dal reparto
“.
MetaFrame Xp ha permesso di superare le difficoltà per quanto
riguardava la ristretta disponibilità
di banda e la latenza legate alla
tecnologia wireless, raggiungendo tempi di risposta soddisfacenti
nell’utilizzo dell’applicazione da parte dell’operatore.
La server farm, costituita da due Hp LH6000r, copre circa cento
terminali wireless
– ha proseguito Di Toma -. L’architettura tipica
di MetaFrame ci permette di ampliarne facilmente il numero in base
alle esigenze e le funzionalità per amministrare i dispositivi di
acquisizione dati, come i lettori di barcode. Infine, il terminale si
riaggancia automaticamente alla sessione di lavoro anche se
l’operatore esce temporaneamente dall’area di copertura, garantendo
che il lavoro di introduzione dati non vada perso
“.

Ambienti puliti e paperless
I vantaggi forniti alla struttura dall’impiego della soluzione (oltre
alla riduzione dei tempi di lavorazione in base al fatto che
terminali leggono e registrano le operazioni con aggiornamenti in
real time) sono dovuti all’eliminazione totale della carta, fattore
essenziale per la pulizia dell’ambiente di produzione.
In azienda, infatti, esisteva anche un “problema carta”: tutte le
informazioni e le istruzioni per le diverse lavorazioni erano scritte
su fogli e manuali cartacei. In un ambiente asettico, la carta, pur
di tipo speciale per “aree pulite”, costituiva elemento di disturbo e
poteva ridurre la qualità e il grado di pulizia dell’ambiente. Un
altro problema era costituito dagli errori spesso derivanti dalle
informazioni scritte su carta;alcune di queste potevano passare
inosservate e produrre, quindi, sbagli operativi, mentre ora tutte le
informazioni riguardanti la produzione sono leggibili su pc e, in
caso di note particolari su un lotto, è possibile inserire dei
meccanismi di blocco al fine di consentire all’operatore di adottare
le misure necessarie per procedere correttamente.
Se l’operazione non è corretta, il
sistema non consente di proseguire
– ha concluso Broggi – e ciò
determina un impatto positivo sulla qualità del prodotto finale
“.

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