La posta elettronica in tasca ai manager

Le soluzioni per la wireless e-mail, Blackberry in testa, stanno vivendo un momento di gloria e promettono di trainare l’intero universo delle applicazioni mobili. Ma servono piattaforme aperte.

Basta andare in un qualunque aeroporto internazionale per constatare il successo ottenuto nell’ultimo anno dal Blackberry, dispositivo per la wireless e-mail prodotto dalla canadese Rim (Research in Motion). Oggi i clienti della società superano quota due milioni, ma solo un anno fa erano la metà. Il che significa che per raggiungere il primo milione è stato necessario attendere un lustro, poiché i primi modelli hanno visto la luce nel 1999, ma ora l’interesse attorno al dispositivo cresce in modo esponenziale. Il merito di Rim è sicuramente quello di avere aperto un mercato, che oggi è ancora di nicchia rispetto all’universo della telefonia cellulare, ma che promette di trainare l’intero mondo aziendale verso l’adozione di applicazioni mobili. Del resto, un recente sondaggio di Gartner, presso 1.500 aziende medio grandi nel mondo, rivela che il budget per l’area mobile e wireless anche quest’anno crescerà del 10%, dopo aver visto, lo scorso anno un incremento del 12%. Si tratta, dunque, di una voce in forte crescita all’interno del budget It, budget che, complessivamente, aumenta pochissimo.


La wireless e-mail è sicuramente un punto di partenza ideale, consigliato anche dagli analisti di Gartner, che permette di capire i benefici della comunicazione e della collaborazione, in particolare per i lavoratori che sono distanti tra loro, senza dover affrontare modifiche nei business process. Oggi questo piccolo mercato è in fermento, come spiega a Linea Edp Monica Basso, research analyst Gartner. Molti vendor stanno siglando accordi e rilasciando nuove soluzioni, a partire da Microsoft e Nokia, due colossi nei rispettivi settori.

Qual è stata la chiave del successo del Blackberry?


"Il feed back degli utenti ci dice che è stata molto apprezzata la tastiera estesa di tipo pc, la qwerty, sul dispositivo mobile, oltre allo schermo ottimizzato per la lettura dell’e-mail, e l’interfaccia semplice: pur essendo un dispositivo che utilizza il browsing su menu di vario livello, tutto si può fare con una rotella posta sul fianco e un bottone da usare con il pollice, che rendono molto semplice l’interazione. Un altro fattore importante è la battery life, che è molto buona. Altri smartphone hanno schermo a colori, touch screen e via dicendo, ma hanno problemi di batteria, e per un utente aziendale che usa questi dispositivi tutto il giorno è un aspetto importante. Blackberry utilizza Java, ed è fatto per ottimizzare le risorse. In definitiva… Blackberry piace!"

Quali sono, invece i limiti di questa soluzione?


"Rim è l’azienda che ha avuto il maggior successo e si può dire che ha creato la domanda, ma si tratta di una soluzione end-to-end chiusa. Le aziende devono dotarsi di un gateway e utilizzare solo i terminali Blackberry, cosa che non è gradita perché l’offerta di dispositivi sul mercato è ormai molto vasta. Sappiamo, poi, che piattaforme proprietarie non sono vantaggiose, per molti motivi. Tuttavia, Rim ha cominciato ad aprirsi verso altri produttori, mostrando l’intenzione di supportare dispositivi mobili diversi dal Blackberry. Di recente sono state presentate implementazioni del servizio di e-mail sugli smartphone Symbian, sui Pocket pc, su Palm e altre piattaforme. Ma bisogna ancora aspettare per vedere se diventerà davvero interoperabile con altri terminali.


Finora si è parlato di wireless e-mail solo per pochi utenti di alto livello, ma, se si vuole estenderla a una base di impiegati maggiore, una piattaforma proprietaria non può essere la soluzione: lo sviluppo di applicazioni è difficile e anche noi lo sconsigliamo. Rim non supporta gran che gli sviluppatori e non rende completamente disponibili le Api di programmazione. Le aziende che la utilizzano per pochi utenti e vogliono renderla disponibile a un numero maggiore di impiegati si pongono il problema di come fare a utilizzare dispositivi che permettano di accedere anche ad altre applicazioni. Tutti i vendor se ne stanno accorgendo e quelli che sino a ieri offrivano esclusivamente la soluzione di wireless e-mail hanno fatto uno sforzo aggiungendo componenti software o una rete di application partner per supportare le aziende a fare un passo in avanti verso altre applicazioni, fonendo servizi come sicurezza e device management".

Che alternative hanno le aziende che non vogliono legarsi a una piattaforma proprietaria?


"Un importante segnale di apertura arriva dal recente annuncio di Microsoft e Nokia per implementare Active Sync sugli smartphone serie 80 e 60 della casa finlandese entro la fine del 2005. In pratica, questi di-spositivi saranno in grado di sincronizzarsi in tempo reale con Exchange. È molto importante, perché significa che Nokia ha smesso di vedere Microsoft come un nemico, ma come un potenziale partner. Inoltre, il server di posta elettronica più diffuso diventa disponibile per i terminali del più grosso costruttore di cellulari. Questo avrà un impatto negativo sulle soluzioni Blackberry. Oggi, infatti, un’azienda che ha Exchange e decide di utilizzare Blackberry deve integrare il gateway di Rim con il server di e-mail e avere il supporto degli operatori mobili, dai quali compera tutta la soluzione. Il nuovo accordo permetterà di comprare semplicemente i dispositivi Nokia che supportano Active Sync, configurarli e accedere alla posta, acquistando dall’operatore mobile solo la linea dati. Il servizio sarà gestito interamente dall’azienda. Ci sono tuttavia dei limiti in termini di funzionalità. Il Blackberry, essendo un dispositivo dedicato alla wireless e-mail, è molto evoluto, per esempio dal punto di vista della security e della gestione. Tuttavia, un vasto gruppo di aziende medio piccole, che non si pongono grossi problemi di complessità delle funzioni, ma piuttosto devono contenere i costi, potranno avere accesso a Exchange molto semplicemente".

Come mai spesso gli utenti utilizzano due terminali, uno per la mail e uno per la voce, anche se ormai esistono vari modelli di smartphone?


"È vero, si vedono persone utizzare un telefono e un Blackberry, anche quello che supporta la voce. Questo è dovuto spesso a problemi di contratti delle linee voce e dati con i diversi gestori: a volte, infatti, per i dati si sceglie un operatore diverso da quello che si ha per la voce. Tuttavia, con i nuovi modelli si va verso l’utilizzo di un solo terminale. Bisogna, poi, fare un distinguo fra l’Europa e gli Usa. Dai noi è dominante il telefono, quindi chi ha il Blackberry non lo trova maneggevole per telefonare. Questo focus in America non c’è. In ogni caso la tendenza è verso la convergenza e questo utilizzo andrà sparendo".

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