La parola agli sviluppatori

Settembre 2008 Come vengono valutate le diverse piattaforme mobili da parte di chi sviluppa software e servizi? Per Dario Calogero, presidente della milanese Ubiquity, la piattaforma d’elezione è oggi Symbian, «anche se non è l’unica e stiamo investend …

Settembre 2008

Come vengono valutate le diverse piattaforme mobili da parte di chi sviluppa software e servizi?
Per Dario Calogero, presidente della milanese Ubiquity, la piattaforma d’elezione è oggi Symbian, «anche se non è l’unica e stiamo investendo per sviluppare sull’iPhone di Apple, che giudichiamo molto interessante».
Pur facendo anche sperimentazione con Linux, Ubiquity non ritiene in quest’area possa nascere forte domanda di applicazioni mobili.

Capogruppo di diverse aziende di servizi, di cui segue business develoment, sviluppo e integrazione, Ubiquity guarda con interesse alla “ripartenza” del mobile internet italiano dopo il fermo causato da tariffe dati non trasparenti. «Ci sono oggi anche browser e terminali migliori – continua Calogero -, come l’iPhone che riteniamo essere una valida base per le applicazioni e certamente più interessante di Android. Google ha grandi mezzi, ma non gli sarà facile convincere al cambiamento i costruttori che oggi lavorano con Nokia e Microsoft. Con un hardware e un sistema operativo realizzati in proprio, Apple non deve convincere nessuno».
Per Ubiquity le applicazioni più interessanti vengono oggi dalla geo-localizzazione. «In collaborazione con Yahoo e Pagine Gialle abbiamo creato una funzione di ricerca con dati territoriali locali. Poi ci sono le applicazioni di pagamento elettronico Pos, con la nuova possibilità di scaricare coupon e biglietti elettronici sul telefonino. Stiamo facendo un progetto su iPhone per settore bancario in cui si sfrutta la possibilità di lanciare applicazioni».

I problemi? «Non è sempre facile lavorare con le multinazionali, nel caso di Apple il supporto per chi sviluppa è via chat e con il fuso orario della California».

Per Nicola De Mattia, amministratore delegato della trevisana UbiEst, il problema maggiore per chi sviluppa è misurararsi sul mercato globale, «dove servono visibilità e referenze».
UbiEst ha partnership con BlackBerry, Nokia, Qualcomm ed Apple; sviluppa su piattaforme Symbian, Windows Mobile e anche Java, con cui realizza applicazioni cross platform.
«Di anadroid si fa solo un gran parlare – spiega De Mattia -, mentre invece stiamo valutando Linux e guardiamo con interesse all’outsider Apple con l’iPhone. Al di là delle nostre preferenze, le nostre scelte sono comunque dettate dalla compatibilità con gli apparati mobili più diffusi presso gli utenti». Per quanto riguarda la situazione generale, UbiEst vede oggi una ripartenza delle applicazioni mobili B2B.
«Sviluppi che sono resi possibili dai piani tariffari flat in cui, in Italia, siamo ancora indietro». Per quanto riguarda la qualità del supporto offerto a chi sviluppa, De Mattia non ha dubbi: «La migliore è Nokia»

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