La Pa deve scegliere il software più adatto

Il ministro per l’Innovazione prontoo a emanare una direttiva che lascia alla Pubblica amministrazione la possibilità di scegliere fra open source e software proprietari

11 settembre 2003 La Pubblica amministrazione deve essere libera di scegliere il software più adatto alle sue esigenze che sia open source o proprietario. Partendo da questo principio il ministro per l’Innovazione Lucio Stanca sta per emanare una direttiva che riafferma ha spiegato Stanca “l’utilità della pluralità dei sistemi e, quindi, la responsabilità delle singole amministrazioni nell’effettuare la libera scelta del software da adottare sulla base di un’analisi tecnica, organizzativa ed economica, ossia il rapporto tra costi e benefici”. Il ministro ha ricordato anche l’importanza del riuso dei software, la possibilità che le varie amministrazioni cedano ad altri uffici pubblici i programmi applicativi realizzati sulle proprie specifiche indicazioni e di cui sono titolari: una facoltà finora inapplicata e la cui introduzione verrà sollecitata attraverso uno specifico decreto. Un’altra direttiva sull’attività contrattuale delle Pa indurrà “le amministrazioni ad acquisire prodotti riusabili”, mentre verrà istituita una commissione per la definizione delle regole tecniche di sviluppo del software che le Pa saranno invitate a rispettare al fine di garantirne il riuso.

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