La nuova generazione dei dischi Ibm

In anteprima rispetto all’annuncio ufficiale, vi sveliamo un po’ didettagli sui nuovi sistemi di storage Shark, successori dei Tarpon.

L’annuncio ufficiale sarà fatto nel corso della settimana, ma Linea EDP On
Line è già in grado di fornire un’importante serie di dettagli sui nuovi
disk array Shark, che Ibm lancerà come successori degli attuali Tarpon.
Innanzitutto, i prodotti saranno commercializzati come Enterprise Storage
Server e utilizzeranno hardware non molto diverso rispetto a quello oggi
integrato nei Tarpon. Questi ultimi constano di due schede madri Rs/6000
H50 accoppiate insieme, per creare un controller array ridondante, in grado
di gestire rack di dischi Raid 5. Le schede H50 usano quattro processori
PowerPc 604e a 32 bit e possono supportare fino a 3 Gb di memoria
principale, usata in realtà come cache di disco. Inoltre, i sistemi oggi
disponibili supportano i principali Unix (unico grande assente è Sco
UnixWare), così come Windows Nt e Os/400. Possono avere fino a 16 host
simultanei (e differenti), ciascuno con una diversa partizione di dati.
Per quel che si sa, gli Shark avranno lo stesso hardware di base, ma i
drive saranno aggiornati con le più recenti unità Ibm da 18 e 36 Gb.
L’array di base, dunque, offrirà 420 Gb di storage, usando dischi da 9Gb e
sarà chiamato 2110 modello E10. Il successivo E20 usa dischi da 18 Gb e
raddoppia la capacità di rack. Chi ha bisogno ancora di più dati, dovr
à
salire a dischi da 36 Gb o aggiungere nuovi rack 7133. La capacità totale
massima dovrebbe arrivare a 11 Tb e nel corso del prossimo anno, saranno
disponibili anche dischi con taglio da 72 Gb.
Inizialmente, gli Shark supporteranno gli schemi di attachment UltraScsi e
Escon (mainframe proprietario di Ibm), mentre nel primo trimestre del 2000
dovrebbe essere aggiunto l’attachment Fibre Channel, con la variante per
mainframe Ficon. Essi disporranno, inoltre, di memoria cache non volatile
da 384 Mb. A differenza di Tarpon, che supporta fino a 16 host server,
Shark potrà salire fino a 32. Probabile l’estensione del supporto a Sco,
visto che è rimasta l’unica partner di Monterey, dopo l’integrazione
diretta di Sequent.
Se l’hardware fra Shark e Tarpon non differisce troppo, diverse sono le
cose per il software. Finalmente, gli utenti dovrebbero smettere di
chiedersi perché occorressero due schede quadriprocessore Rs/6000 per far
funzionare un rack 7133. Inoltre, saranno inserite numerose funzionalità
presenti in sistemi concorrenti, come StorageTek ed Emc, soprattutto in
direzione dei sistemi aperti. In particolare, il supporto sarà esteso ai
mainframe S/390, oltre che ai server Unix, Nt e As/400. Alcune funzioni
degli Shark, peraltro, saranno disponibili solo per i sistemi operativi
Os/390 e Mvs. Si tratta, per esempio, dell’Extended Remote Copy,
implementazione diretta della funzione di copia remota già presente negli
array Ramac, di fascia superiore. Non sarà presente la caratteristica
SnapShot dei Ramac Virtual Array di derivazione StorageTek (gli ex
Iceberg), ma qualcosa di molto simile. Un’altra funzione, chiamata
Peer-to-Peer Remote Copy, consentirà agli Shark attaccati a ogni genere di
server di effettuare un mirror fino a 60 miglia di distanza. Parallel
Access Volume, invece, consente all’array di duplicare volumi di dischi
molto usati e dividere le richieste di dati sui vari "cloni".

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