La nuova Computer Var punta sul verticale

Maturata l’industrializzazione dei progetti, il Value added reseller cambia immagine e chiede al network di “rileggere” la vecchia documentazione sposando un approccio per funzionalità e processi

“Mettere insieme in modo sinergico le tecnologie che servono, le competenze sui processi, gli asset, le tecnologie per integrare le proposte con il marketing, la consulenza e la formazione per non perdere di efficienza nella proposta alle Pmi”. La direzione segnata da Giovanni Moriani, presidente di Computer Var all’undicesima convention del Gruppo, svoltasi di recente a Cervia, muove verso quello che è stato definito “un modello d’integrazione delle soluzioni informatiche, così come ce lo chiede il mercato“. E che la società intende proporre per segmenti d’industria (per il momento abbigliamento, arredamento, calzature, distribuzione a valore e vitivinicolo, presto anche automotive e orafo) e attraverso una nuova immagine.

Perchè per Moriani, non esiste un posizionamento netto e preciso delle aziende che fanno parte del network di Computer Var: “Dall’offerta di prodotti e servizi costanti con ruoli fissi in ogni transazione, attraverso una catena del valore ben definita e prossima al concetto di distribuzione – spiega – siamo passati a un’offerta basata su prodotti di riferimento di cui facciamo marketing includendo anche soggetti a tempo d’esecuzione che, caso per caso, possono essere partner o competitor“. E che, come tali, vanno identificati con un’immagine comune, quella scelta da Computer Var e che è la stessa per Computer Var Services, per i Punto e, gli eValue Point e i Service Point.

L’idea – spiega Gino Bolla, responsabile marketing di Computer Var – è di sfruttare insieme ai nostri partner questa nuova immagine che ha come concept “pensa globale, crea in italiano” e il cui tema dominante e comune per tutti i segmenti d’industria coinvolti è la musica. Lo scopo è creare un ingaggio nella trattativa che sia multilivello utilizzando la grafica e un linguaggio comprensibile per i clienti per dire chiaramente al mercato chi siamo e dove vogliamo andare. Gli strumenti di marketing, poi, dovranno diventare un mix fra tradizione e innovazione: eventi, mail e telemarketing da una parte, blog, Web, motori di ricerca dall’altra. In altre parole, il nostro Crm deve diventare un gigantesco podcast condiviso e quotidianamente alimentato con valore. Il nostro grafico, insieme a voi, vi aiuterà a rifare il vostro logo, mentre le attività di marketing e di supporto utilizzeranno le nostre stesse immagini e i medesimi messaggi».

Passando agli strumenti, Computer Var ha, inoltre, annunciato VarShop, una vetrina “appendice” del proprio sistema informativo “da utilizzare al nostro interno – spiega Bolle – per tracciare l’ordine e accorciare così i tempi di transazione ed eliminare inutili diseconomie“. Partito come pilot in Toscana da un Punto e, il progetto durerà un mese e sarà poi esteso (entro fine anno) a tutta la Penisola con una politica prezzi impostata centralmente ma che, attraverso un sistema di password, permetterà ai clienti di riportare al singolo contesto locale il cliente che si collegherà. “Il progetto – puntualizza Bolle – servirà anche per lanciare le Fidality card che vorremmo implementare entro l’inizio del prossimo anno“.

Per quanto riguarda la nuova immagine, Computer Var partirà con cinque partner per gli altrettanti segmenti d’industria già citati (Sys-Dat per l’abbigliamento, Metodo per le calzature, Apra per il mobile/arredo e il vitivinicolo e Sirio per la distribuzione).
All’appuntamento previsto per il prossimo maggio – conclude Bolle – mi piacerebbe annunciare una trentina di soluzioni ridisegnate da altrettanti partner“.

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