La nuova 3Com: networking «alto» e sicuro

Dalle parole del Ceo della società, Bruce Claflin, emerge il ritratto di una società pronta alla pugna con Cisco in ambiti enterprise. Con la sicurezza come atout.

Da alcune dichiarazioni rese dal ceo di 3Com, Bruce Claflin, alla stampa americana (Var Business) si coglie che, fra non molto, la società che è passata per un periodo fatto di riorganizzazioni di struttura e revisione di prodotti, si presenterà sullo scenario del networking con una nuova veste, adatta per operare in primo piano sul mercato enterprise.


Secondo Claflin la sua società è già perfettamente in grado di essere un fornitore di primo livello per il segmento enterprise, solo che non viene interpretata dai clienti in tal senso.


Difetto d’immagine percepita? Può darsi, ha ammesso Claflin. Quindi, presumibilmente, ci vuole uno sforzo di marketing. Ma non solo. Ci vogliono i prodotti, le soluzioni. E ci sono, ha sostenuto il ceo, e pure cambiati rispetto a tre anni fa, quando 3Com era una società che forniva edge switch, niente core, zero routing e aveva soluzioni di telefonia, ma di fascia bassa capaci di scalare, massimo a cento utenti, più qualche access point.


Ora il quadro d’offerta è cambiato e ha tutta l’aria di poter essere considerato al pari di quello di Cisco, tanto per fare il nome di un concorrente: edge, ma anche core routing, switch, se non i più potenti del mondo, quasi, tecnologia di accesso wireless e wireline completa, e dispositivi per il trattamento di voce e dati che scalano fino a migliaia di utenti. Il tutto con funzioni di sicurezza orizzontali degne del miglior fornitore di security.


Per sostenere l’offerta, poi, Claflin ha sottolineato il fatto che la sua società sta costruendo una struttura di relazioni con i clienti, fatta di infrastrutture di servizio e supporto già operanti in modalità 24×7, con tempo di risposta entro le due ore e di intervento entro le quattro (al contrario di quello che accadeva sino a tre anni fa, quando il supporto era dal lunedi al venerdi).


Per spingere la nuova immagine di società votata all’enterprise, 3Com ha più che mai bisogno della rete di partner, per la quale, Claflin ha ammesso, sono allo studio nuovi programmi. In passato la società ne contemplava e valutava l’attività sulla base del fatturato. Ora questo non deve più accadere, o almeno non deve essere l’unico fattore differenziante.


Criterio principe per collocare un partner sul mercato saranno le competenze. Allo scopo, il ceo ha rivelato che per quanto riguarda l’attività sullo small-medium business, il concetto di partner di volume rimarrà e sarà completato dalla considerazione degli skill. Per quanto concerne quella sul fronte enterprise, 3Com si sta muovendo per trovare le partnership adeguate, che ovviamente sono valutate sulla base della capacità di aggiungere valore di servizio alla mera implementazione di un dispositivo di networking, di un server e di qualche applicazione.


Quanto al futuro tecnologico, Claflin ha posto l’attenzione sulla convergenza del networking con la sicurezza, definendo come cruciale la missione di diventare una società guida nel campo dell’Intrusion prevention, specie per quanto riguarda le strutture e le applicazioni di Voice over Ip. In tal senso è consonante l’acquisizione di Tipping Point, che 3Com intende mantenere come divisione separata proprio per i suoi connotati di apertura a tutte le reti. Lo scenario della sicurezza, quindi, potrebbe restituirci una 3Com che recita un ruolo principe. Claflin, infatti, non ha escluso di voler competere sul campo con i tradizionali fornitori di security, specie se si tratta di fornire soluzioni di prevenzione dalle intrusioni.

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