Secondo un’indagine di Torino Wireless fanno tanta consulenza e poca innovazione
Le software house piemontesi lavorano bene sul fronte della consulenza ma
lasciano a desiderare per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi prodotti. E’ il
risultato di un’indagine effettuata da due ricercatori del Politecnico di
Torino, Gianluca De Cantis e Maatteo Antoniola, per conto di Torino
Wireless la Fondazione che punta a creare un distretto specializzato
nelle tecnologie senza fili.
La ricerca, condotta su un
campione di 147 aziende delle 495 presenti in Piemonte, evidenzia che le imprese piemontesi spesso trascurano la personalizzazione adattando i software pensati per un singolo cliente in prodotti validi per gli altri clienti senza tenere conto delle specificità e delle esigenze delle singole aziende.
De Cantis e Antoniol sostengono che le software house della
regione sono afflitte da una sorta di miopia che le fa concentrare solo sulle
occasioni del momento senza investire sulla sostenibilità del business a lungo
periodo.
Secondo De Cantis, dopo l’espansione
degli anni Novanta il settore è andato incontro a un periodo difficile. Le
aziende si sono concentrate sull’innovazione solo a seguito di commesse
specifiche “saturando in un certo senso il mercato. E’ mancata così la
capacità di proporsi come fornitori di prodotti e non semplicemente come società
di servizi”. Un problema dovuto soprattutto alla pigrizia degli
imprenditori dell’area piemontese più forti sotto l’aspetto tecnologico rispetto
a quello commerciale.
Le aziende della regione
, infatti, sono carenti dal punto di vista della conoscenza dei clienti e dei mercati tanto che la ricerca cita il caso di un’azienda che aveva realizzato un ottimo prodotto destinato però a un mercato già coperto da un’altra tecnologia.
Per questo, concludono i ricercatori, è necessario “un cambio di mentalità, una massiccia iniezione di cultura manageriale che consenta la riconversione di queste aziende”.
