La logistica lotta tra tempi qualità e costi

Come hanno organizzato la supply chain alcuni tra i maggiori distributori di Ict oggi in Italia Obiettivo evitare errori e rispondere alle esigenze richieste

Tempi, qualità e costi. Sono i tre parametri su cui si gioca la sfida della logistica oggi. Soprattutto dal “momento della svolta”, quella che ha visto i dealer sganciarsi dall’onere della gestione del proprio magazzino, delegando ai distributori le spedizioni dei prodotti ai loro clienti.
Lo spiega bene Nunzio Punzi, supply chain director di Esprinet: «Se 15 anni fa i margini erano tali da permettere agli operatori di concentrarsi quasi totalmente sulle vendite, da diversi anni a questa parte, con l’abbattimento dei margini, l’attenzione si è spostata sui costi cercando di contenere la voce logistica/trasporti, che risulta essere tra quelle che più incidono nei bilanci delle società. I rivenditori hanno così cominciato a testare la nostra capacità di spedire la merce direttamente ai loro clienti. Oggi abbiamo un sistema tale che ci consente di inviare tra i 20 e i 27mila colli al giorno in 24 ore, direttamente presso i clienti dei nostri rivenditori».
Tutto ciò ha esasperato il concetto di tempo e di qualità del servizio. «Quando un dealer inserisce un ordine è perché lui ha già venduto a sua volta la merce e vorrebbe poterla ricevere nel minor tempo possibile, nei metodi e nelle logiche che ha predefinito durante l’ordine. La qualità del nostro servizio e di quello dei nostri trasportatori – spiega ancora Punzi – deve tenere conto di questo, evitando di creare qualsiasi disservizio». Questi due elementi del tempo e della qualità si scontrano, come dicevamo, con il parametro dei costi. E l’abilità del distributore sta nel riuscire a ottimizzare i processi, salvaguardando le spese, senza perdere la qualità del servizio. In ciò si gioca la grande sfida.

Alessandro Cernigliaro, logistic manager di Tech Data, per spiegare come si preparano a far fronte a tutto questo, sostiene che occorre partire dal time to market richiesto dal mercato e dalla rotazione dei prodotti a stock. «Questi due fattori – afferma Cernigliaro – ci permettono di definire le aree, i volumi e le risorse necessarie per poter effettuare le operazioni logistiche (ordini, consegne e rotazione). I principali elementi, poi, che concorrono alle decisioni sono le procedure/sistemi per garantire sicurezza nella movimentazione/trasporto e sistemi efficienti e flessibili per potersi adattare velocemente e a basso costo alle mutazioni del canale distributivo». Per Gianlorenzo Polese, service manager di Ingram Micro, gli ingredienti di una logistica di successo sono le persone, il sistema informativo e i processi. In termini più concreti, la struttura, il lay out del magazzino e le procedure che devono garantire flessibilità e controllo sulla qualità. «Il sistema informativo ha la responsabilità del controllo e della tracciabilità delle operazioni svolte, mentre un team motivato – dice Polese – garantisce risultati superiori».
Nella complessità dell’organizzazione logistica e della supply chain, cuore di tutto il processo logistico è il magazzino. Che a sua volta va gestito secondo precisi criteri.

«Il termometro di una logistica efficiente e di un magazzino funzionante sono gli “indici di misura” (key performance indicator) – spiega ancora Polese di Ingram -. Lo scostamento dei valori di riferimento consente, nell’immediato, di evidenziare eventuali problemi e intervenire di conseguenza. In Ingram abbiamo un modello di misura standardizzato a livello europeo attraverso il quale monitoriamo non solo il magazzino, ma tutta la filiera distributiva. A titolo esemplificativo vorrei indicare alcuni parametri: gli errori totali del magazzino di Ingram sono inferiori allo 0,2%; i disallineamenti tra giacenza fisica e contabile sono inferiori allo 0,02% del valore ricevuto; le spedizioni danneggiate o perse sono inferiori allo 0,04 per cento».
Nonostante la terminologia sia un po’ diversa, la stessa Esprinet parla di “indice di rotazione”, al quale si
aggiungono l’ottimizzazione degli spazi e dei processi. «Il magazzino deve avere un tipo di lay out che possa modificarsi con una certa semplicità e velocità al mutare delle dimensioni e della tipologia dei prodotti. Bisogna essere in grado di cambiare rapidamente pelle, in base alle esigenze dei nostri fornitori e alle richieste dei clienti. La nostra crescita (due punti percentuali ogni anno in termini di volumi movimentati) ci porta a dover creare nuovi spazi per accogliere e far girare la merce, ma non creare l’ottimizzazione degli spazi porterebbe tale esigenza a livelli pericolosi ed è fondamentale saper modificare il lay out a seconda delle necessità. Grazie al supporto da parte dei colleghi del marketing di prodotto e dei vendor – precisa Punzi – siamo in grado di mantenere un livello di efficienza del magazzino piuttosto alto».

Per Cernigliaro di Tech Data la corretta rotazione dello stock è uno degli elementi fondamentali di un magazzino ben gestito, in quanto «la svalutazione è il più pericoloso fattore di perdita di profitto, se mal gestita. A ciò si accompagna la flessibilità della gestione dei costi in funzione del volume distribuito. Per il trasporto, invece, Tech Data si appoggia a corrieri espressi e collettamisti per le spedizioni più voluminose dove la tempistica diventa un aspetto di secondaria importanza, mentre preponderante è il fattore costo. E infine, il distributore si appoggia a trazionisti per carichi completi dal distributore direttamente al cliente.
Va da sé che tale macchina logistico/distributiva debba essere gestita con un sistema It performante. In Esprinet la responsabilità di questo l’hanno affidata a Query, software house specializzata in logistica che ha messo in piedi un pacchetto ritagliato sulle esigenze del distributore milanese. «Oggi il nostro sistema – spiega Umberto Gazzotti, logistic manager di Esprinet – ci consente di entrare nel dettaglio delle attività di ogni singolo operatore, nell’arco delle 22 ore in cui il nostro magazzino è aperto. Ciò significa che sappiamo con precisione quante righe, quanti prelievi, quanti volumi e quanti errori ha eventualmente fatto ogni singolo operatore del reparto logistico, ne conosciamo la produttività, se rende meglio in un reparto piuttosto che in un altro».

Per quanto riguarda le tecnologie, Tech Data utilizza Mrp (Material requirement process) all’interno del gestionale aziendale, Sn tracking (tracking del serial number) di tutti i prodotti e un radiofrequency system per tutte le operazioni legate alla movimentazione dei prodotti.
Ottimizzazione delle operazioni, controllo finale delle stesse e scambio di informazioni tra corrieri, fornitori di servizi e clienti sono gestiti dal sistema informativo utilizzato da Ingram, il tutto in una logica di flessibilità che deve tenere conto di quanto richiesto dai dealer, in primis. Ovvero la gestione del materiale in conto deposito sino alla gestione di progetti più complessi. «I nostri clienti hanno richieste che di volta in volta vanno a impattare sull’organizzazione del sistema It – spiega Polese di Ingram – che riguardano la ricezione del materiale necessario alla gestione del progetto (si tratta anche di merce non informatica, come scrivanie, per esempio) fino alla gestione dello stock e dell’inventario, alla consegna e installazione on site e alle attività di project management e di reportistica».

Digits: 3mila mq di magazzino
Enzo Cutrignelli, amministratore unico di Digits, distributore di Bari, ci racconta di aver partecipato, tempo fa, a un seminario sul tema della logistica traendone diversi spunti.
Secondo quanto appreso, il problema della logistica intesa nell’accezione più moderna, ovvero della razionalizzazione della movimentazione delle merci, è affrontabile nel caso in cui la dimensione aziendale di fatturato superi abbondantemente i 50/60milioni di euro e si parli di un numero di codici che superino i 7/8mila. In questa ipotesi anche l’idea di una terziarizzazione della logistica diventerebbe conveniente. «Per quanto mi concerne – afferma Cutrignelli – la nuova sede Digits, con magazzino di 3mila mq, è stata strutturata per rispondere alle esigenze organizzative dell’azienda in previsione di una crescita di fatturato fino a 40/50 milioni di euro.
Ovviamente non abbiamo sistemi automatici di movimentazione, considerato un magazzino di circa 3.500 codici di cui giornalmente ne movimentiamo il 10 per cento»
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