La guerra dei prezzi penalizza Tech Data

I prezzi sempre più bassi imposti da molti produttori hanno rispercussioni negative sul fatturato del distributore, che ha chiuso il Q1 a quota 4,68 miliardi di dollari contro i 4,92 miliardi dello scorso anno. Calo più marcato per gli utili, passati da 37,2 a 31,8 milioni di dollari

Nell’ambito della guerra dei prezzi dichiarata da alcuni pc vendor, Tech Data non può fare altro che stringere la cinghia e stare a guardare. È l’opinione di Steve Raymund, chairman e Ceo del distributore di Clearwater. Raymund ha dichiarato che Tech Data non sarà un diretto partecipante alla guerra in corso, che probabilmente vedrà scendere in campo nuovi vendor, decisi ad abbassare i prezzi nella speranza di vendere di più. Una politica, sostiene sempre Raymund, che richiede volumi di vendita elevati per poter continuare a guadagnare e ciò penalizza i distributori, costretti ad abbassare i margini e ha dover aumentare le vendite in volume.

Secondo Tech Data, questo è uno dei principali motivi legati al calo del proprio fatturato. Il Q1 si è infatti chiuso con un utile di 31,8 milioni di dollari, in calo rispetto ai 37,2 milioni di dollari dello scorso primo trimestre. Il fatturato è stato di 4,68 miliardi di dollari, contro i 4,92 miliardi del Q1 di un anno fa. Risultati che il distributore giudica comunque positivi, visto l’attuale scenario. Le vendite sono calate del 7% negli Stati Uniti e del 3% in Europa, mentre nel resto del mondo sono aumentate del 3 per cento.
Complessivamente, le vendite di software sono aumentate del 18 per cento, mentre i sistemi hanno subìto un decremento del 18% e le periferiche del 4 per cento. Sono invece rimaste invariate le vendite in area networking.
Per il prossimo trimestre, che si chiuderà il 31 luglio, Tech Data si aspetta un fatturato compreso tra 4,1 e 4,3 miliardi di dollari.

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