La «grande stanza» apre alle SOA

Ibm riposiziona i mainframe come hub ideali per le transazioni Internet, grazie a nuovi componenti di sviluppo e middleware. Per i sistemi legacy si prospetta una seconda giovinezza

Da tempo Ibm tocca il tasto delle SOA (Service oriented architecture). Da ancora più tempo, oltre 40 anni, sta battendo quello del mainframe.


Naturale che cerchi un trait d’union fra le due tematiche. Pare lo abbia trovato: mainframe e sistemi legacy sarebbero ottimi hub per le transazioni via Internet, e quindi per le SOA. Per i grandi sistemi di Big Blue, dunque, si potrebbe configurare una seconda carriera da concentratore di risorse. Con tali obiettivi, dall’inizio di maggio Ibm propone nuovo software, alla voce middleware e strumenti di sviluppo, destinato a integrare i mainframe con sistema operativo z/Os negli ambienti SOA. Per quanto concerne lo sviluppo, Ibm propone i Rational Cobol Generation, una serie di strumenti per consentire ai programmatori che lavorano con i mainframe di utilizzare Java, VisualBasic, Pl/1 per accedere ai dati scritti nelle vecchie applicazioni Cobol. In teoria, per scrivere applicazioni mainframe pronte per SOA.


Sul piano middleware, Ibm ha una nutrita scaletta di componenti da rilasciare entro la fine dell’anno. Si va da WebSphere Enterprise Service Bus z, per le attività di integrazione delle applicazioni da convertire in servizi, a WebSphere Process Server for z, che consente di inserire i dati dei mainframe nei processi di business. Entrambi saranno disponibili il mese prossimo. Più avanti nel corso dell’anno si affaccerà WebSphere Portal for z/Os, strumento per riunire differenti applicazioni SOA in un contesto di portale, con l’ottica di fornire una schermata per visualizzare informazioni pertinenti al proprio ruolo. Da non dimenticare le azioni sul backend naturale, ovvero il database: DB2 Viper for z/OZ fruirà di un data server per mettere in relazione i dati relazionali con quelli non strutturati, come e-mail, immagini, video e audio. Ultima, ma non ultima, la gestione degli utenti: Tivoli Federated Identity Manager for z/Os, uno strumento che provvede a dare certezza alle transazioni di mainframe, in un contesto di autenticazione che deve riguardare tutti i sistemi. Anche questo strumento sarà disponibile entro la fine dell’anno.


Perché la strategia globale abbia effetto, è necessario coinvolgere chi le applicazioni le crea. A tale scopo, Ibm ha varato a livello mondiale l’iniziativa System z for Isv, per ampliare la base degli Isv che sviluppano su piattaforma System z, fornendo loro assistenza tecnica e supporto per le attività di vendita e marketing. È prevista anche la consulenza gratuita degli It Architect di Ibm.


In gioco vi sono anche nuovi mercati


La rivitalizzazione dei mainframe in chiave SOA, promossa da Ibm, rappresenta di certo un logico percorso di modernizzazione. Interpellato in merito, Ezio Viola, general manager di Idc Southern Europe, ha osservato che «Ibm in Italia ha fatto installazioni Linux su mainframe, per cui è chiaro che punta a rivitalizzarne il ruolo. Poi va detto che in ambienti accentrati, soprattutto nelle banche retail, è impensabile che si possa fare a meno dei mainframe, perché tutto il sistema informativo è costruito con la logica legacy. Smantellare questa struttura e portarla su piattaforme distribuite è una “mission impossibile”, per cui è comprensibile che si stiano cercando meccanismi più flessibili per continuare a usare queste piattaforme».


Ibm sembra guardare, tuttavia, anche più lontano, mirando a penetrare nuovi mercati (Gartner ne è convinta). Non a caso, il produttore cita fra i propri testimonial una catena di supermercati del Maine, in Usa, che ha implementato un System z lo scorso ottobre, come hub per SOA, centralizzando un’architettura distribuita. Ibm addita la facilità di gestione apportata dall’avere a che fare con un unico sistema, rispetto a una pletora di macchine sparse. Microsoft, da parte propria, sostiene che la base installata dei mainframe stia riducendosi. E osserva come la Mainframe Migration Alliance, un consorzio di produttori che promuove il passaggio dal legacy alle piattaforme Microsoft, sia attualmente al lavoro su più di 50 progetti.

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