La gestione rifiuti secondo Cdc

L’azienda toscana sta attivando un’iniziativa proprio a partire da questo mese che coinvolge i negozi retail

La nuova normativa europea sulla gestione dei Raee coinvolge anche distributori
e assemblatori. Ne abbiamo parlato con il direttore vendite di Cdc, Luca
Arletti
.

Come vi state organizzando al riguardo?
Cdc ritiene che la direttiva Raee sia destinata a rivoluzionare tutto il comparto
dell’Ict in Europa e in Italia, in quanto le politiche nazionali si dovranno
allineare alle best practice promosse sia dai grandi vendor, sia da quelle realtà
nazionali attive sul territorio, in grado di controllare la catena distributiva
dei prodotti informatici e di programmare iniziative concrete legate al fine
vita di questi prodotti. Anticipando la ricezione da parte del Governo italiano
della direttiva comunitaria Raee, da alcuni mesi Cdc ha organizzato al proprio
interno una "task force" dedicata a elaborare piani e iniziative per
il medio e lungo periodo, volte a definire un ruolo attivo dell’azienda in tema
di smaltimento di prodotti informatici. La "task force" coinvolge
la direzione aziendale e tutte le varie funzioni: qualità, acquisti,
produzione, logistica, vendite, nonché i canali distributivi del gruppo,
Computer Discount in primis. Tutto questo si è concretizzato in una prima
iniziativa che Cdc lancia da questo mese: una campagna di raccolta e ritiro
su tutto il territorio nazionale di prodotti informatici usati e/o di modico
valore.

In che modo avverrà ciò?
Potendo contare su una rete capillare di oltre 600 punti vendita estesa in tutta
Italia (tra cui circa 230 Computer Discount a copertura del 98% delle province
italiane), Cdc è in grado di organizzare la raccolta e di provvedere
alla comunicazione dell’iniziativa direttamente presso il punto vendita. Abbiamo
individuato un partner certificato, con cui è stato siglato un accordo
ai fini del ritiro e dello smaltimento dei prodotti informatici raccolti dalla
rete dei negozi. L’accordo prevede che, qualora i prodotti informatici non siano
recuperabili, o lo siano solo in parte, la società partner si occuperà
del loro corretto smaltimento in base alle normative vigenti. Per quanto concerne
le iniziative a più lunga gettata, Cdc sta proseguendo nell’iter per
ottenere da Bvqi (organismo di certificazione riconosciuto a livello mondiale)
anche la certificazione ambientale Iso-14001, che prevede di ottenere entro
la fine dell’estate.

Avete iniziative specifiche per sensibilizzare i vostri punti vendita?
Per quanto riguarda il canale Computer Discount è in corso un programma
di comunicazione dell’iniziativa di Cdc presso gli addetti ai punti vendita
che prevede anche momenti di formazione per la gestione e la comunicazione al
pubblico che saranno organizzati assieme al partner dell’iniziativa.

Quali difficoltà riscontrate?
I dati economici parlano di una avviata fase di rimpiazzo in Italia dei vecchi
sistemi informatici presso gli utenti domestici e professionali. Questo rende
particolarmente urgente attivare una campagna pubblica di sensibilizzazione
a livello nazionale, di cui al momento non si parla ancora.

Secondo voi comincia a esserci maggiore chiarezza in questo ambito o
no?

A oggi il cittadino spesso non sa come comportarsi nel momento in cui si trova
a gestire il fine-vita di un oggetto come un personal computer o una stampante,
manca addirittura una conoscenza di base sui tipi di materiali che compongono
un prodotto informatico e dell’impatto ambientale causato da uno smaltimento
inadeguato, questo quasi certamente perché la direttiva non è
ancora stata recepita. Riteniamo auspicabile per il futuro un coordinamento
delle diverse iniziative da parte delle aziende, siano esse produttrici e/o
distributrici, sia della Pubblica amministrazione al fine di sensibilizzare
adeguatamente l’opinione pubblica sull’argomento.

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