La forza cosmopolita di Vem sistemi

Investire in formazione interna rende: lo testimonia Stefano Bossi, ad della società forlivese che nel mercato It nazionale cresce senza indecisioni.

In Italia c’è un system integrator che cresce e bene, in controtendenza con il mercato nazionale It. E lo fa costantemente. Basta guardare i dati del periodo 2007-2013: Vem sistemi ha più che raddoppiato il fatturato, passando da 11,2 milioni a oltre 27 milioni di euro.

Abbiamo cercato di capire con l’ad Stefano Bossi il perché di questa performance e ne abbiamo tratto che forse il connotato più determinante del lavoro di Vem è la visione cosmopolita.

Il system integrator forlivese, con sedi a Milano, Modena, Padova e Senigallia, adotta modi validi internazionalmente per approcciare un mercato italiano che stagna e punta a implementare un concetto di innovazione che fa leva sulle persone. Ossia, investe.

Formazione, laboratori, sviluppo software, ci ha detto Bossi, sono destinatari di risorse in una misura che recentemente ha toccato il 4,5% del fatturato.

È anche con la formazione che si cresce, sostiene Bossi, non trascurando le dosi di buona sorte cui deve ambire chi osa, chi «rischia e investe gli utili. Garanzie non ce ne sono, ma il time to market nel fare le cose e il coraggio sono necessari».
Specie in un periodo di difficoltà del mercato. «Qualcuno ha detto che sarebbe un peccato sprecare una crisi e non tentare di crescere. Sono d’accordo. Il mercato è di fronte a una selezione darwiniana. Se si investe bene, puntando a creare valore, poi si raccoglie», ci ha detto Bossi.

I circa 130 dipendenti di Vem, cifra in continua crescita, sono la testimonianza vivente di questo modus operandi.
L’innovazione sostenibile è quella che l’azienda trasferisce ai propri clienti (oltre 300, di cui la metà nel settore manifatturiero).
Un’innovazione fatta sulla base di scelte tecnologiche proprie, non imposte da terzi, ma sviluppate sul proprio modello di conoscenza.
«Sono idee nostre, poi le coniughiamo con i partner», ha detto Bossi. Stiamo parlando di Check Point, Cisco, Citrix, CommScope, Fortinet, Honeywell, Hp, McAfee, Microsoft, Milestone, NetApp, Samsung, Schneider Electric, Sony, Te connectivity Trend Micro, Vmware, Websense.

Con loro Vem sviluppa i trend tecnologici utili a portare quell’innovazione triangolare necessaria all’industria italiana di adesso, e che verte, come ha spiegato Bossi, su efficacia, efficienza e ottimizzazione dei costi di transazione.

Stiamo parlando dei trend già avviati come collaboration e mobility, a quelli in fase di decollo, come la building automation o l’Internet delle cose, fenomeno che per Vem è capace di avviare una metamorfosi economica ed è «in grado di influenzare in senso matriciale l’It. Noi lo abbracciamo per esteso, anche se sappiamo che ci specializzeremo sulla supply chain e l’automazione industriale».

E anche del lavoro che viene fatto per modellare i nuovi datacenter, ambito in cui Vem sta raccogliendo risultati di anni passati a investire in competenze e cultura: «la nostra certezza, cresciamo del 46% e cresceremo ancora».

Un processo di crescita basato su basi il più solide possibili: quelle delle persone che quotidianamente fanno l’azienda.
Natura non facit saltus, potrebbe essere il motto dell’azienda forlivese, cosmopolita come i latini sapevano essere.

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