La forma è servita col design di Alessi

Manufacturing / Il 3D come mossa per sentirsi sicuri in fase di progettazione e fare dello stile il proprio marchio di fabbrica

Risultato raggiunto: aumento esponenziale dei prodotti realizzati ogni anno e un brand ormai più che noto. Ma non per questo Alessi (500 dipendenti e 90 milioni di euro di fatturato) ferma la ricerca di nuovi approcci progettuali. Dal 2000, la società partecipa, infatti, a progetti nazionali ed europei di tecnologia applicata al Cad nel settore dell’industrial design. Con un punto fermo: la progettazione in tre dimensioni.


«Usiamo il Cad dal 1989 – spiega Cristiano Colosio, Cad manager di Alessi – e abbiamo, quindi, avuto la fortuna di assistere all’evoluzione di questo strumento. Non abbiamo fatto fatica a digerire il cambiamento, il team è cresciuto gradualmente, parallelamente ai risultati offerti, e oggi è costituito da 10 persone, mentre l’intera struttura di sviluppo prodotto è di 30 risorse circa». Il passaggio alla progettazione tridimensionale (e in particolare a thinkdesign di think3) si è legato a una specifica esigenza della società, che intendeva ampliare il proprio ventaglio d’offerta affiancando agli oggetti in acciaio quelli in plastica. «Gli stampi sono realizzati da terzi e avevamo bisogno di dare ai fornitori un supporto univoco e non interpretabile», specifica Colosio.


Una scelta tecnologia che è stata ampiamente accettata anche dal management, capace di comprendere che «fare innovazione è indispensabile – prosegue Colosio -. Nessuna azienda può prescindere dalla tecnologia se vuole rimanere viva». In Alessi è così in ogni area, l’It è sempre al centro degli investimenti. Nel 1999, ad esempio, l’implementazione dell’Erp (Sap nella fattispecie) ha coinvolto tutta l’azienda. «Con il responsabile dei sistemi parliamo la stessa lingua – riprende l’interlocutore -. In ogni impresa esiste una certa difficoltà alla comunicazione ma, ovviamente, ci sono dei punti saldi che vanno mantenuti. L’importante è che tra le varie funzioni, nella scelta degli applicativi, ci sia il colloquio».

La moda che non segue la moda


«La strada che abbiamo sempre seguito nell’approccio alla tecnologia è di non seguire le mode – consiglia il manager -. Negli anni 90 c’era molta rigidità, si progettava solo quello che si poteva fare. Le aziende devono, invece, mantenere una certa flessibilità e non fare scelte tecnologiche che possano imbrigliarle. Tenere d’occhio l’evoluzione dell’It permette di capire certi aspetti che a lungo termine avrebbero un impatto diverso. Bisogna essere certi di utilizzare strumenti adatti alla propria realtà. Considerare gli sviluppi tecnologici è importante per poter cambiare velocemente».


Avendo vissuto in modo graduale la trasformazione del Cad, i progettisti di Alessi hanno acquisito le funzionalità del 3D quasi per empatia. «thinkdesign ha avuto una grossa crescita negli ultimi cinque anni – ricorda Colosio – e le persone sono cresciute con lui. Ma nel momento in cui si devono inserire nuove risorse, la capacità del vendor di fare training assume un valore determinante, soprattutto in un momento in cui il Cad è sempre più legato al concetto di Pdm», che Alessi utilizza dal 1999 per quanto riguarda progettazione e produzione. La società intende però impiegarlo fin dalle fasi iniziali dei progetti e, a tal fine, ha ampliato le funzionalità del software in uso, integrandolo con l’Erp.

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