La customizzazione è l’arma vincente

Cdc sottolinea l’indifferenziazione dell’offerta hardware delle multinazionali, elemento che spalanca le porte alle personalizzazioni da parte dei produttori locali, in grado di garantire anche una migliore assistenza

Il mercato non seleziona un vendor It in base alla nazionalità. Questa è l’opinione di Leonardo Ristori, responsabile immagine e comunicazione di Cdc.

«Il cliente di prodotti di informatica – puntualizza – è, per sua natura, globalizzato all’origine. A differenza dei prodotti alimentari, artigianali o della moda, l’informatica è sempre stata fortemente internazionale e gli utenti sono stati sempre abituati a pensare “global” addirittura ben prima che questo termine assumesse la sua attuale connotazione».

Ne consegue che l’etichetta Made in Italy esercita un effetto positivo solo se si traduce in un tangibile beneficio differenziale. «Per esempio, i nostri accessori Kraun sono molto apprezzati per il design – aggiunge -, ma ancor più per l’innovazione tecnologica e l’affidabilità, come i nostri pc che sono apprezzati per l’espandibilità e la possibilità di essere customizzati e assistiti in caso di necessità senza ricorrere a centri di assistenza europei».

La partita con la concorrenza internazionale si gioca perciò ad armi pari. «Come non ci sono aperture di credito al buio per il Made in Italy – sottolinea –, così non ci sono particolari pregiudizi da superare; tutto dipende dalla qualità che un prodotto può assicurare al cliente. In particolare, le multinazionali per loro natura sono costrette ad agire su scala continentale e quindi a proporre gli stessi prodotti a Helsinki come a Palermo. Le sensibilità, i bisogni, il livello di informatizzazione però sono diversi da regione a regione e un’offerta indifferenziata lascia insoddisfatta una larga parte di domanda».
I risultati sono giudicati soddisfacenti.

«Nonostante la crisi – conclude Ristori – la domanda continua a darci importanti segnali di apprezzamento. Per il futuro tenere alta la bandiera del Made in Italy richiederà fatica e impegno, anche se credo che lo scenario sarà ancora favorevole».

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