La Cgia di Mestre ha analizzato l’andamento dei tempi di pagamento non solo tra Pa e imprese, ma anche nelle transazioni commerciali tra le aziende private.
Il nostro Paese non è stato in grado di rispettare le promesse fatte
all’Europa in tema applicazione
della Direttiva Ue sui pagamenti
della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. In attesa
che scatti la procedura di infrazione, la Cgia di Mestre ha analizzato l’andamento dei tempi
di pagamento medi avvenuti in questi ultimi anni nei principali Paesi Ue.
E tra i
grandi d’Europa, l’Italia è l’unico Paese che tra il 2009 e il 2013 ha visto
aumentare i tempi medi di pagamento, sia tra le imprese private (+ 8
giorni), sia tra la Pubblica
amministrazione e le aziende private (+ 42 giorni).
Se nelle
transazioni commerciali tra le imprese il saldo fattura avviene mediamente dopo
96 giorni (contro una media Ue di 49), tra la Pa italiana e le nostre
imprese il pagamento avviene dopo 170 giorni (contro una media Ue di
61).
Nulla a che
vedere con quanto avviene ad esempio in Germania: in questi ultimi 5
anni tra le aziende private la contrazione è stata di 15 giorni, pertanto il
pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese private avviene mediamente
dopo 34 giorni. Tra la Pa tedesca e le imprese, invece, la riduzione è stata di
4 giorni. Nel 2013 il saldo fattura è avvenuto mediamente in soli 36 giorni.
“Nell’ultimo
anno – fa notare il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi– la situazione in Italia è leggermente migliorata. Tra le imprese i tempi
di pagamento sono rimasti uguali, mentre tra il Pubblico e le aziende private
sono scesi di 10 giorni. Nonostante ciò, rimaniamo in entrambi i casi i peggiori
pagatori d’Europa e la distanza con le disposizioni previste dalla legge
che ha recepito la Direttiva Ue contro il ritardo nei dei pagamenti rimane
abissale”.