La computer telephony diventa client-server

Il vincolo principale della computer telephony, cioè l’insieme di tecnologie che rendono possibili applicazioni quali la messaggistica vocale, l’Interactive Voice Response (Ivr) o i call center, sono sempre stati gli standard. Infatti, mentre il …

Il vincolo principale della computer telephony, cioè l’insieme di
tecnologie che rendono possibili applicazioni quali la messaggistica
vocale, l’Interactive Voice Response (Ivr) o i call center, sono sempre
stati gli standard. Infatti, mentre il mondo dell’informatica ha da tempo
sposato le architetture aperte, quello della telefonia (per esempio i
centralini) resta ancorato a sistemi proprietari. In assenza di interfacce
standard, lo sviluppo di applicazioni è dunque ancora legato all’hardware
del produttore, limitandone la portabilità e l’interoperabilità e
appesantendo il lavoro delle software house.
Per superare questi vincoli hanno preso il via, qualche anno fa, i lavori
per la definizione di Scsa (Signal Computing System Architecture),
un’architettura hardware e software per la realizzazione di sistemi di
elaborazione delle chiamate basati su tecnologie e interfacce standard.
Scsa è nata per iniziativa di Dialogic, produttore mondiale di componenti
di base per la computer telephony, e raccoglie circa 300 aziende. Il
prodotto a standard S.100 di Dialogic è Ct Media, un middleware destinato
allo sviluppo di applicazioni per i server Windows Nt (Pentium 100 e, in
futuro, Digital Alpha). Le funzioni gestite dal software sono relative sia
al controllo della chiamata, per impostarla o indirizzarla verso il
ricevente (Call control), sia al controllo della conversazione (Media
control), cioè alla gestione dei diversi tipi di segnale (fax, voce,
immagine). Inoltre, si integra con altri standard quali Tapi di Microsoft,
Tsapi di Novell e la nuova Java Telephony Api di Sun. Un’altra importante
novità presentata da Dialogic è Dm3, sinonimo di flessibilità per
l’hardware della computer telephony. Si tratta infatti di una piattaforma
di base che include un chip Intel, una Ram, memoria flash, intefacce E1, T1
o Isdn e tre Asic. A questi componenti se ne possono aggiungere altri,
hardware o firmare, sotto forma di schede figlie, in modo da creare un
prodotto commerciale. In questo modo, i prodotti Dm3 possono gestire
contemporaneamente tecnologie firmware di produttori diversi,
semplificandone il porting su tecnologie hardware diverse.

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