La Commissione europea spinge sulla liberalizzazione delle Tlc

La Commissione europea ha appena presentato un pacchetto di misure che intende velocizzare il processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni sul Continente, oltre a incoraggiare la diffusione e l’uso di Internet. Le direttive si inseriscono nella …

La Commissione europea ha appena presentato un pacchetto di misure
che intende velocizzare il processo di liberalizzazione delle
telecomunicazioni sul Continente, oltre a incoraggiare la diffusione
e l’uso di Internet. Le direttive si inseriscono nella linea del
summit di Lisbona, dello scorso marzo, in cui i dirigenti europei si
erano fissati come obiettivo di fare dell’Ue la zona economica più
competitiva del mondo nell’arco di dieci anni.
La più importante proposizione poggia sulla questione dell’unbundling
locale, che dovrebbe diventare operativo ovunque entro il 1 gennaio
prossimo. La misura approvata prevede che l’accesso fisico debba
essere fornito direttamente sul cosiddetto "ultimo miglio" di
connessione alla rete telefonica laddove tecnicamente possibile e con
un prezzo d’accesso in funzione dei costi reali. La Commissione ha
fatto sapere che non esiterà a far rispettare la concorrenza, come
dimostrano le lettere recentemente inviate a Germania, Italia e
Spagna, per domandare loro di spiegare perché gli operatori storici
pratichino, per le comunicazioni locali, tariffe assai più elevate
rispetto ai costi.
L’arsenale legislativo proposto dalla Commissione comprende anche una
direttiva-quadro per fissare gli obiettivi e le procedure di
liberalizzazione, lasciando la regolamentazione nelle mani delle
autorità della concorrenza. Un’altra direttiva si propone di
semplificare le procedure di autorizzazione delle licenze, allo scopo
di creare un mercato unico nel settore e ridurre le spese
amministrative delle imprese. Un testo specifico dovrà regolare le
condizioni d’accesso e di interconnessione per i nuovi entranti.
Sono poi in preparazione altre direttive. Una definisce il cosiddetto
"servizio universale", per preservare le condizioni d’accesso dei
cittadini che vivono all’esterno delle zone urbane e delle categorie
più sfavorite. Una seconda si occuperà di protezione dei dati.

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