La carta elettronica piace ai francesi

Ipsos decreta il successo della introducenda Ines: la approva il 75% dei transalpini. Ma le associazioni dicono no al governo di Parigi: rischio violazione della privacy.

Il progetto di carta di identità elettronica francese, Ines è ben più avanti di quello italiano. Tanto che un istituto demoscopico ha sentito i francesi per comprenderne il grado di accettazione, il loro tasso di gradimento, ricavandone ottimi risultati.


Secondo i dati raccolti da Ipsos, infatti, tre francesi su quattro sono favorevoli all’introduzione della Ines.


Ciò che stupisce è il giudizio, in senso nettamente opposto a quello del paese reale, espresso dalle associazioni che dovrebbero rappresentarlo.


Il progetto francese di carta elettronica con microchip contenente dati biometrici (come le impronte digitali) e la firma elettronica, infatti, è osteggiato dalle associazioni transalpine in difesa dei diritti umani, che ne hanno chiesto una revisione in quanto la Ines sarebbe un “affronto alle tradizioni repubblicane del paese”.


Invece i francesi si sono detti, al 75% favorevoli alla costituzione di dossier informatizzati delle impronte digitali, mentre il 69% ritiene che la carta di identità elettronica dovrebbe essere obbligatoria.


Il risultato del sondaggio è stato commentato da uno dei membri del Forum dei diritti su Internet francese al quotidiano Le Monde come “a tutta prima paradossale”, spiegando che i dati sono inficiati dalla discrepanza tra persone sensibilizzate sul progetto e persone male informate.


Lo stesso Forum ha presentato al ministero dell’Interno transalpino un rapporto per la revisione del progetto accompagnato da un giudizio categorico: la nuova carta metterebbe in pericolo il rispetto della vita privata del cittadino e se entrasse in vigore ci sarebbe sicuramente un’utilizzazione abusiva dei dati.

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