La Business intelligence raddoppia con il mobile

Microstrategy: portare gli analytics in giro rende. E in futuro c’è il social.

Jean Pierre Giannetti country manager di Microstrategy in Italia da aprile non può fare a meno di sottolineare, come altri hanno già fatto con noi, il grande momento per la Business intelligence.

Lo fa partendo dal presupposto che Microstrategy in Italia è una società con grandi clienti nei settori retail e fashion, come Rinascente e Gucci, nel Telco (Wind), nel finance (Unicredit) e anche nella Pa, come il Consip.

Si tratta di utenti storicamente e per natura avvezzi alla Bi.
Ma loro, come altri, dovranno e potranno progredire sul fronte dell’analisi proattiva del dato, sia sotto il profilo numerico che sotto quello qualitativo.

Come?
«Utilizzando le potenzialità del mobile. Noi siamo stati i primi fornitori di Bi a puntare sulla mobility, come testimonia la nostra partnership di antica data con Apple».

Mobility top down

La spinta al mobile, sottolinea Giannetti, arriva dall’alto, parte dal board. Ma come si crea un valore vero?
«Basta essere semplici per il business, che in genere o vuole spendere meno oppure vendere di piu. Esemplificando, il tablet in negozio può voler dire aumentare le vendite».

Nel modello di Microstrategy, quindi, la Business intelligence tradizionale costituisce il layer su cui basare gli sviluppi.
Si può fare perché «noi ci posizioniamo sui sistemi totalmente enterprise – dice Giannetti – mentre altri fanno Business intelligence dipartimentale».
Anche su cloud? «Senza problemi. Il presupposto del cloud è il volere del cliente, che deve decidere se tenere i dati fuori».
E per il futuro? «Il social sta aspettando».

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