La Business intelligence al centro dell’impresa

Per rendere il patrimonio informativo aziendale pienamente fruibile, le informazioni devono essere manipolate da software specializzati e poter contare su data warehouse che forniscono appropriati livelli di sommarizzazione.

Le imprese moderne hanno ormai ben chiara l’importanza che l’analisi delle informazioni prodotte e archiviate oggi riveste; informazioni spesso già presenti in azienda, ma sparse tra diversi sistemi informatici e quindi difficili da reperire e rendere confrontabili in un unico formato.


In Italia, l’attenzione verso certe metodologie, anche di natura statistica, è cresciuta da quando alcuni mercati si sono aperti in senso concorrenziale: si pensi, per esempio, al settore della telefonia mobile che, nel nostro Paese, fino a qualche anno fa, era completamente gestito da un unico fornitore di servizio.


La pluralità obbliga, infatti, ad attuare politiche di marketing operativo e strategico sempre più penetranti nei vari comparti di competenza, miranti a garantire l’aumento dei consensi rispetto a quelli ottenuti fino a quel momento. La sensibilità dimostrata dalle aziende di tutto il mondo nei confronti dei sistemi di supporto decisionale (Dss, Decision support systems), nelle possibili forme e declinazioni, rende l’idea di quanto queste siano impegnate a incrementare la propria competitività sul mercato, attraverso lo sfruttamento delle informazioni, riconosciute quali vero patrimonio aziendale.


Grazie a soluzioni di Business intelligence e di e-Business intelligence, qualsiasi azienda è oggi in grado di reperire, analizzare, confrontare e distribuire le giuste informazioni e affrontare, quindi, le esigenze espresse dal mercato con rapidità e sicurezza: cosa impossibile senza il supporto di sistemi dedicati.

Informazioni accessibili


Ma come funziona effettivamente un sistema di Bi? E perché bisogna tassativamente adottarne uno? L’imperativo categorico per un’azienda che intraprenda la strada della Business intelligence come supporto alle decisioni, è quello di rendere il patrimonio informativo pienamente fruibile al proprio interno. È, tuttavia, necessario introdurre un concetto fondamentale e cioè quello di data warehouse, che alla Bi è propedeutico. I dati debbono, infatti, essere strutturati in modo da divenire facilmente accessibili e manipolabili da particolari tipi di software specializzato. Se, come accade nella maggior parte dei casi, è anche richiesta la possibilità di utilizzare modelli matematici previsionali, è altresì necessario avere cognizione della storia informativa dell’azienda. Questa esigenza non è affatto soddisfatta dai tradizionali sistemi di database, concepiti per gestire l’operatività corrente e quindi transasazioni in tempo reale, le cosiddette attività di Oltp (On line transaction processing). Per minimizzare l’impatto computazionale delle richieste dei sistemi di Business intelligence (Bis), su quelli operazionali si adotta in genere la strategia della “divisione” dei due ambienti operativi. Si viene così a creare un repository, esclusivamente funzionale agli scopi dei Bis, chiamato data warehouse (Dw). La natura totalmente diversa dei Bis rispetto agli ambienti operazionali sta nel fatto che i primi forniscono dati sui trend o sugli aggregati piuttosto che su singole transazioni e, quindi, un data warehouse deve fornire appropriati livelli di sommarizzazione delle informazioni. È solitamente necessario soddisfare esigenze relative a particolari aree di interesse (clienti, zone geografiche, e così via), perciò un data warehouse è sempre organizzato per soggetti (argomento di interesse analitico per l’utente finale). Deve essere, inoltre, possibile investigare i trend su diverse scale temporali e, quindi, un data warehouse deve offrire, in maniera consona, anche dati relativi a periodi passati.


I Dw, solitamente, contengono una mole di dati che non risulta essere interessante nella propria interezza, bensì solo in parte, a seconda della funzione aziendale dell’utente. Per questo motivo è stato introdotto il concetto di data mart, che sempre più si sta affermando e rappresenta una parte dell’intero patrimonio di dati aziendali con specifica rilevanza per un particolare dipartimento aziendale, funzione di business oppure applicazione.

Il ruolo del data warehouse


I sistemi di Bi e di e-Bi reperiscono i dati di cui l’azienda necessita dai diversi database o da altre fonti (gestionali, fogli Excel, e così via), immagazzinandoli in un data warehouse dal quale è possibile effettuare estrazioni e analisi, sia presso la sede sia attraverso reti intranet ed extranet. I vantaggi che l’azienda può trarre dall’utilizzo di un sistema di questo tipo vanno dall’eliminazione del backlog e dei ritardi nella produzione di report, all’identificazione di sprechi di risorse, alla negoziazione di contratti migliori con clienti e fornitori, fino alla valorizzazione degli investimenti nei sistemi Erp e nei data warehouse, nonché dei dati mediante la condivisione via Web.A questi si aggiunge l’accrescimento dell’efficienza operativa, la differenziazione dei servizi e il supporto alla forza vendita. Non da ultimi, il miglioramento della customer satisfaction e della comunicazione all’interno della società e lo sviluppo di un ritratto completo della clientela. I tool di Business intelligence sono stati sviluppati affinché sia possibile accedere ai dati contenuti nei sistemi informativi aziendali e analizzarli. Ne consegue una diminuzione dei costi, un aumento della produttività dell’impresa e, soprattutto, una gestione più consapevole delle decisioni. In poche parole, i tool di Bi permettono di mettere a frutto gli investimenti già effettuati in sistemi informativi, rappresentandone l’aspetto più visibile, in quanto rivolto direttamente agli utenti business di un data warehouse. Le infrastrutture di Business intelligence sono quindi, essenziali per la creazione di vantaggi competitivi che abbiano impatto sulla profittabilità aziendale a lungo termine (management information system, sales controlling). Grazie al processo di raccolta della grande mole di dati interni e di quelli che provengono anche da contesti esogeni, si progettano strumenti avanzati di analisi, che permettono un’indagine strategica del patrimonio informativo, che si trova quindi ad assume il ruolo di miniera dalla quale estrarre nuove conoscenze.

L’Abc della Bi


L’approccio seguito in ambito Bi è articolato in tre momenti fondamentali, che possono essere riassunti in: navigare attraverso i dati per evidenziare punti di interesse analitico; approfondire l’analisi in tali contesti per convalidare o sviluppare ipotesi; presentare i risultati in modo appropriato.


Per essere pienamente coscienti dei cambiamenti che si succedono nel mercato, riuscendo, quindi, ad anticiparli in maniera competitiva, è necessario accedere alle informazioni aziendali in modo flessibile e da diverse angolature. Con appropriati tool di Business intelligence è possibile sondare qualsiasi segmento del business aziendale e rispondere a domande quali “cosa accadrebbe se…”, piuttosto che alle tradizionali “cosa è successo”.


I vendor più accreditati in tale settore sono oggi in grado di fornire agli utenti una visione del mondo aziendale e del mercato che porta in dote questa flessibilità, fornendo, così, tutte le informazioni necessarie per prendere le decisioni corrette, al momento giusto.

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