La Borsa e il supercomputer

Il sistema di High performance computing di Borsa Italiana è un esempio per il mondo.

Gli americani ci portano ad esempio: in una nota stampa di Hp emanata direttamente da Palo Alto, si dà bella evidenza a come Borsa Italiana sia arrivata a incarnare il concetto di High Performance Computing basato su sistemi standard in un organismo funzionante e dalle prestazioni eccellenti (l’istituzione milanese viene indicata come la prima in Europa per velocità di esecuzione).

Nei datacenter di Milano e Torino, Borsa Italiana ha installato un cluster che in totale assomma 130 server BladeSystem Bl di Hp, sui quali lavorano processori Amd Opteron multi-core. Questa operazione avrebbe ridotto il costo di possesso dell’infrastruttura del 50%. Praticamente circa un milione di euro risparmiato, computo nel quale rientrano anche i diminuiti costi energetici.

La nota di Palo Alto riporta anche un commento del responsabile dell’Ict di Borsa Italiana, Alessandro Pelosi, che ricorda come il suo dipartimento intendesse aumentare le prestazioni, anche in termini di continuità di operazioni (risultato raggiunto al 100%) al contempo riducendo i costi di implementazione, gestione e consumo energetico. Da qui la scelta di un cluster basato su server standard.

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