L ‘ opensource fa crescere l’agricoltura

Pa / L’aumentare del numero di transazioni eseguite ha spinto Avepa verso un sistema operativo aperto

Avepa (Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura) è l’ente della Regione che gestisce domande di aiuti economici e pagamenti nel settore agricolo. Nel 2004, ha implementato un sistema di presentazione delle richieste basato su applicativi Web per rendere disponibili online tutte le domande di contributo (in precedenza acquisite via client/server e successivamente elaborate).


«Negli ultimi anni c’è stata una crescita esponenziale nel numero delle transazioni – ricorda Renzo Padovani, responsabile dell’area Organizzazione e Servizi di Avepa -. Le domande sono passate dalle circa 20.000 del 2003 alle 150.000 del 2006, con picchi ciclici in prossimità delle scadenze stabilite dalla Comunità europea».


«Il database, che all’inizio era di 800 Mb – gli fa eco Renato Benetti, responsabile sistemi di Avepa -, è arrivato a toccare i 160 Gb, con problematiche di gestione del tutto diverse». Non sono solo le domande, infatti, a essere accessibili via Web, ma anche tutta la gestione relativa ai fascicoli aziendali, cui le domande fanno riferimento.


Questa crescita costante e rapida ha portato anche nuove necessità a livello infrastrutturale, legate in particolar modo alle prestazioni e agli standard di sicurezza da garantire agli utenti. «I dati – spiega Padovani – sono legati ad atti amministrativi e questo ci spinge a cercare una ridondanza ulteriore rispetto a quanto stabilito dalle norme». La scelta è caduta su Red Hat Enterprise Linux, principalmente per la presenza del sistema operativo aperto nelle infrastrutture della Regione Veneto, uno dei principali interlocutori di Avepa, ma anche per le sue certificazioni in ambiente Oracle e Ibm, gli altri partner tecnologici del progetto. «Avevamo esigenza di un sistema che si integrasse al meglio con il database Oracle – conferma il responsabile sistemi -. Da quando abbiamo installato il prodotto, non abbiamo avuto fermi macchina e nessun problema tecnico imputabile al sistema operativo».


Attualmente, l’infrastruttura prevede tre livelli di ridondanza: un sistema di produzione basato su una determinata architettura hardware; una seconda architettura hardware pronta a essere attivata in caso di problemi su quella primaria; una terza in un sito fisicamente separato per il disaster recovery, tramite la quale è sempre possibile erogare il servizio anche in caso di gravi problemi strutturali pur con una ridotta capacità. A livello perimetrale, Avepa ha installato firewall basati su Red Hat Enterprise Linux, che consentono ai sistemisti di avere in ogni momento il controllo sullo stato delle macchine.


Per il futuro, a fronte di un numero di utenti che si presume relativamente costante, Avepa prevede un ulteriore incremento delle domande e, quindi, dei dati che dovranno essere trattati. L’Agenzia sta, quindi, lavorando su una nuova infrastruttura, incentrata su Red Hat Enterprise Linux 4, per una più efficiente integrazione con l’ambiente Oracle e la scalabilità del sistema.


«Le macchine che andremo a utilizzare – illustra Benetti – hanno una forte espandibilità verso l’alto e in questo modo potremo sfruttarle al meglio». Il passaggio dovrebbe consentire ad Avepa di raddoppiare la velocità di trasferimento dei dati all’interno del sistema, passando da 2 a 4 Gb.

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