Knoppix – La distribuzione Live per eccellenza

marzo 2006 Sicuramente la versione Linux Live più famosa e completa è Knoppix, creata dal tedesco Klaus Knopper. Dopo l’inserimento del CD/DVD ci troveremo di fronte la schermata di boot. Possiamo scegliere di avviare tutto con un semplice Invio, ma è …

marzo 2006 Sicuramente la versione Linux Live più famosa e
completa è Knoppix, creata dal tedesco Klaus Knopper. Dopo l’inserimento
del CD/DVD ci troveremo di fronte la schermata di boot. Possiamo scegliere di
avviare tutto con un semplice Invio, ma è meglio dare prima un’occhiata
alle opzioni di boot presenti (tasti e) e poi scrivere
almeno “knoppix lang=it” per avviare Knoppix col riconoscimento
della tastiera italiana (il segno di “=” lo si ottiene cliccando
sulla lettera “ì”).
Fatto questo, la procedura sarà totalmente automatica e dopo qualche
minuto (dipende dalla quantità di RAM, e Knoppix è abbastanza
esigente visti i programmi che propone) avremo il nostro sistema GNU/Linux pronto
per il lavoro senza aver intaccato il sistema operativo ufficiale del PC.

La fama di Knoppix, ampiamente meritata, va attribuita ad almeno tre fattori.
In primo luogo, Knoppix ha un riconoscimento hardware di prim’ordine, il che
la rende fruibile da numerosissimi PC. Certo, capiterà sempre che su
qualche PC ci siano degli intoppi, ma spesso le opzioni di boot permettono di
superare anche questi casi (in certi notebook, ad esempio, Knoppix funziona
solo dopo aver disabilitato il riconoscimento delle porte PCMCIA).

In secondo luogo, la dotazione di programmi è di prim’ordine, infatti
comprende tutti i software utili per fare un uso professionale del sistema GNU/Linux.
Vi sono editor di testi (Emacs, Kate, Kwriter), browser (Firefox,
Lynx
e Konqueror), programmi per la posta elettronica
(Kmail, Thunderbird) e per le chat (Gaim),
aggregatori RSS (Akregator), suite per l’ufficio (OpenOffice
2.0
), software per musica (Audacity, XMMS), video
(Xine, Kaffeine) e grafica (GIMP, Kooka, Xsane),
nonché programmi per masterizzare (K3B), Personal Information
Manager (Kontact), viewer come Acrobat Reader,
Scribus per l’impaginazione e numerosi giochi.

Tutto quanto descritto è comandato da un desktop manager molto completo
come KDE. Tramite il centro di controllo di KDE è possibile
settare ogni aspetto del sistema, dalle impostazioni grafiche di finestre e
sfondo al comportamento del mouse (attenzione che KDE è configurato di
base con un singolo clic che apre le finestre), dal sistema sonoro ai pannelli
di controllo. Con Knoppix ci si può collegare facilmente a Internet (la
distribuzione ha tutti gli strumenti necessari per farlo), ed è quindi
una distribuzione che, a tutti gli effetti, può essere utilizzata anche
per scopi lavorativi professionali.

Come ultimo punto di successo, Knoppix ha reso possibile trasportare un sistema
Linux (da noi regolato) da un PC a un altro portando con sé dati e configurazioni.

Una volta regolate tutte le configurazioni di KDE, infatti, è possibile
salvarle sull’hard disk o su un’altra memoria di massa (come una chiave USB).
Unica condizione è di avere una partizione formattata con un filesystem
di tipo FAT, dal momento che su una partizione NTFS non è possibile scrivere.
Detto questo è sufficiente cliccare su menu K, Knoppix, Configure,
Save Knoppix configuration
e seguire le istruzioni (una chiave USB
generalmente è “montata” su /dev/sda). Successivamente, per
ripristinare le configurazioni, all’avvio di Knoppix si dovrà scrivere
“knoppix myconfig=scan” (per uno scan automatico) o direttamente
il nome del device (ad esempio, “knoppix myconfig=/dev/sda”).

I file possono essere facilmente memorizzati sul disco fisso o su chiave USB
(sempre con l’avvertenza che i filesystem siano di tipo FAT), dal momento che
già nel desktop Knoppix mostra tutti i dispositivi “montati”:
facendo click su di essi si apre il file manager Konqueror e si può agire
sui file.

Knoppix permette di salvare tutto (file e configurazioni) in maniera ancora
più semplice creando una home directory permanente su una memoria di
massa: per farlo basta andare su menu K, Knoppix, Configure, create
a persistent Knoppix disk image
e seguire le istruzioni. Per usare
questa home, all’avvio di Knoppix si dovrà scrivere “knoppix home=scan”
o il nome del device tipo “knoppix myconfig=/dev/sda”.

Knoppix può essere installata nell’hard disk, e può essere una
buona scelta nel caso si resti piacevolmente colpiti da questa distribuzione
e si voglia avere più velocità e la possibilità di aggiornare
i programmi. Per compiere questa operazione andare su menu K, Run command e
scrivere “konsole”.

Entrare nella console che si apre e scrivere: “sudo knoppix-installer”,
quindi seguire le istruzioni a video (attenzione a essere ben certi di quello
che si sta facendo). Knoppix, per funzionare bene, necessita di una buona quantità
di RAM, ma in caso di risorse scarse si può usare un piccolo accorgimento
creando una partizione di memoria (swap) virtuale all’interno del disco fisso,
sotto forma di un file .swp (menu K, Knoppix, Configure, SWAP file configuration)
che Knoppix userà in caso di necessità. Non è certo la
migliore soluzione come velocità, ma è l’unica cosa da fare se
la RAM non è sufficiente. Se si avesse a disposizione 1GB di RAM, invece,
sarebbe possibile (va indicato in fase di boot) caricare tutto Knoppix nella
RAM liberando così il drive CD/DVD per altre azioni.

Punti di forza
• ottimo riconoscimento hardware
• desktop manager (KDE) moderno
• programmi completi e aggiornati
• adatta a un uso professionale

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