Juniper, saper velocizzare

La società propone soluzioni personalizzate per il controllo e la competitività di una rete sempre più rapida.

Velocità e sicurezza sono i requisiti minimi affinché una rete funzioni. Ma le reti non sono tutte uguali, così come le imprese. Non si possono proporre soluzioni senza un’adeguata conoscenza del problema.

«Nel mondo interconnesso e accelerato, l’approccio individuale fa la differenza», è il messaggio lanciato ad Alicante, in Spagna, da Stephen Elop, Coo (Chief operating officer) di Juniper Networks.

Lo sviluppo continuo dei mercati ha reso necessaria la differenziazione, per aver possibilità di emergere. Specializzarsi, quindi, prestando attenzione alla qualità delle soluzioni e dei prodotti, ma, soprattutto alla fiducia delle persone con cui si lavora.

«Juniper – ha detto Gert-Jan Schenk, senior vice president operations Emea – cerca di non competere con i propri partner, ma di collaborare. Questa è la nostra strategia di approccio al mercato. Vogliamo essere vicini a ogni società che è in attività con noi, perché crediamo nelle azioni personalizzate e mirate. Grazie a questi fattori, abbiamo ottenuto una percentuale di crescita dell’11% rispetto all’anno scorso, raggiungendo una revenue di 626,9 milioni di dollari nel 2007. In particolare, il contributo dell’area Emea è del 33% sul totale».

Guidare, quindi, le innovazioni, sempre più numerose, verso la giusta direzione. Forse, in questo, una rete ben gestita e controllata può davvero aiutare. Se il business è veloce e flessibile, è chiaro che le prestazioni dell’It aumentano. Ma non basta. Nel mondo interconnesso non si possono correre rischi, dal momento che a crescere non sono solo i vantaggi, ma anche i problemi.

«Un sistema aperto – ha detto Peter Crowcombe. direttore dell’Enterprise marketing per l’area Emea – è una grande opportunità, perché assicura più flessibilità alle imprese. Ma è l’affidabilità del network che conta».

La velocità è importante, ma lo è molto di più la responsabilità. Scegliere con consapevolezza, quindi, perché guardare attentamente quello che si ha è l’unico modo, per le imprese, per capire ciò che manca.

E, in effetti, come ha detto Elop, «non si può rischiare di essere sommersi dalle diverse tecnologie. Bisogna integrarle. Si deve conoscere la struttura della rete per dominarla».

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