Rincorso da un’incriminazione per evasione fiscale da parte degli Stati Uniti, John McAfee, settantacinque anni, creatore dell’omonimo antivirus, ma ultimamente impegnato sul fronte delle criptovalute, è stato arrestato oggi in Spagna, all’aeroporto Barcellona, ed è in attesa di estradizione, riportano i media statunitensi.
Il mandato di arresto da parte del Department of Justice statunitense era stato emanato lo scorso 15 giugno.
Poliedrico personaggio della scena tecnologica, John McAfee si è anche candidato alle presidenziali Usa del 2020 per il Partito libertario. Tra le altre cose ha ammesso di non aver pagato le tasse per otto anni e aveva anche affermato che la Cia aveva tentato di incastrarlo in un tweet del luglio 2019 dove appariva in una foto su una barca con in mano una pistola.
Intel stessa, che per un breve periodo ha posseduto la società di sicurezza McAfee (è stata infine scorporata da Intel nel 2017) aveva preso le distanze a suo tempo dal fondatore, sostenendo di aver eliminato gradualmente il marchio acquisito proprio a causa delle associazioni con la sua persona.
L’accusa di evasione fiscale e mancata compilazione delle dichiarazioni dei redditi riguarda il periodo tra il 2014 e il 2018. Pare che John McAfee non abbia denunciato milioni di utili derivanti da criptovalute (The Verge riporta che la Securities and Exchange Commission ha citato in giudizio McAfee per non aver rivelato di essere stato pagato per promuovere le offerte iniziali di criptovalute su Twitter per un totale di 23 milioni fra Bitcoin ed Ether), consulenze, interventi in pubblico e vendita dei diritti per un documentario sulla propria vita.
In caso di condanna, riportano le testate americane, McAfee rischia in totale fino a trent’anni di carcere: fino a cinque anni di carcere per ciascuno dei cinque casi di evasione fiscale, e fino a un anno di reclusione per ciascuno dei cinque anni in cui non ha presentato la dichiarazione dei redditi.






