Jobs decidera il futuro di Apple

I primi commenti ufficiali alla rivoluzione dei vertici di Cupertino lasciano intendere che l’ex enfant prodige e fondatore dell’azienda avra,seppur dall’esterno, un ruolo fondamentale nelle scelte dei manager e delle linee strategiche future.

Passata la tempesta (o almeno la prima onda), in Apple e nel mondo del
business si inizia a riflettere sul futuro dell’azienda. E questo futuro
sembra portare ineluttabilmente il nome di Steve Jobs. Il fondatore
dell’azienda, ritornato come "consulente speciale" dopo aver venduto alla
Apple la sua NeXt, sembra destinato a orientare le scelte future della
società, anche se tutti smentiscono un suo coinvolgimento diretto nel
management. La ricerca del nuovo Ceo sarebbe già stata avviata all’esterno
,
pur se sotto l’occhio vigile di Jobs. Certo, non sarà facile trovare
qualcuno che accetti di sedere su una poltrona inevitablmente destinata a
restare per un bel po’ sotto pressione, con obiettivi importanti da
raggiungere in tempi rapidi e una guida esterna "occulta".
Il dimissionamento di Gilbert Amelio ha fatto riemergere i "rumors"
attorno all’interessamento di Larry Ellison, presidente di Oracle, già
ventilato nei mesi scorsi. Amico personale di Steve Jobs, Ellison sarebbe
in cerca di un’azienda in grado di produrre i suoi network computer e anche
altri dispositivi che si rendessero necessari per supportare la sua visione
tecnologica. Ufficialmente, Larry Ellison ha detto di non avere interessi
nell’operazioine, ma i suoi "no comment" seguiti alle ultime evoluzioni
hanno fatto ritenere che, privatamente, qualche contatto esista.
Nel frattempo, sarà il direttore finanziario Fred Anderson a guidare la
transizione. Secondo Edgar Woolard, membro del consiglio d’amministrazione,
Steve Jobs lavorerà a stretto contatto con il management e produrrà u
n
piano nelle prossime settimane. Ma è stato lui stesso a chiedere di non
essere considerato un candidato
. Qualcuno ha però malignato che possa
essere lui il singolo azionista che nelle scorse settimane ha venduto 1,5
milioni di azioni in un colpo solo, generando ulteriore instalabilità per
la Apple e, dunque, ageovlando il successivo terremoto ai vertici. Il
MacWorld di San Francisco, in programma ai primi di agosto, sarà il primo
luogo dove chiarire quale futuro attende la Apple e tutti i suoi fedelissmi
utenti.

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