Jini in a nutshell

O’Reilly Pagine 400, dollari 24.95

O’Reilly
continua la pubblicazione di titoli particolari dell’area open source e
dintorni. È la volta di Jini, il geniale paradigma di programmazione degli
elettrodomestici in rete ideato da Sun Microsystems. Jini non è più solo, in
quanto funzioni simili vengono sviluppate ad esempio con Chai di HP ma anche con
un’analoga iniziativa di Microsoft. Sull’ambiente di Sun è però disponibile un
libro, appunto Jini in a nutshell.
Jini nasce dalla famiglia di ambienti
generati da Java e ne raccoglie lo spirito originario. Si tratta di una raccolta
di classi Java e di servizi di base che permette a generici oggetti informatici
di sapere quali servizi sono online momento per momento e quindi di farne uso.
Jini lancia quindi un nuovo approccio alla rete, che potremmo definire più
consapevole, senza limitare a priori né i client né i servizi. Per meglio
capirci oggi sono considerate tali funzioni di stampa, memorizzazione,
riproduzione di suoni e immagini, ma le cose stanno rapidamente cambiando. Ad
esempio è comune che le foto prese con le fotocamere digitali vadano trasferite
a sistemi di memorizzazione con accesso wireless, oppure scaricate sul palmare o
sulla stampante. Meno comune ma già disponibile è che il frigorifero e la
lavatrice si coordino per evitare sovraccarichi di corrente, oppure che le
lampadine comunichino al centro di controllo il loro progressivo
malfunzionamento.
Tornando a Jini in a nutshell, il libro si rivolge a
programmatori Java non della primissima ora, ma neanche particolarmente evoluti,
spiegando loro tutto quel che serve per realizzare servizi con Jini. Java resta
l’ambiente madre, al quale gli autori fanno riferimento in dettaglio ogni qual
volta se ne renda necessaria la trattazione. Le specifiche alle quali si fa
riferimento sono la Jini 1.0 e la Java 2.
Tra gli argomenti troviamo la
sicurezza e la Sun Community Source Licence, il criticato approccio inventato da
Sun per distribuire la conoscenza di Jini a prezzi competitivi senza la totale
deregolamentazione tipica dell’Open Source.

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