Java oltre il computer per tenere botta a .Net

La JavaOne Conference di San Francisco si è aperta sotto il segno del wireless e dell’open source, con l’intento, per Sun, di attrarre il maggior numero possibile di sviluppatori, soprattutto per costruire e far girare applicazione Web.

Sun ha intenzione di attaccare Microsoft .Ney sui dispositivi mobile (area emergente per lo sviluppo applicativo) con una versione di Java per carrier e clienti che possano condividere servizi Web basati su Xml. La casa californiana ha aperto la settima edizione della JavaOne Conference annunciando due Api che analizzano i dati e supportano le comunicazioni Rpc. Queste interfacce si integreranno in Java 2 Micro Edition (J2Me), la versione del linguaggio studiata per i dispositivi wireless e forniranno un livello di supporto base per i protocolli Xml per servizi Web. I dirigenti della società hanno inoltre parlato del progetto Monty, che dovrebbe aumentare di dieci volte le prestazioni di J2Me.

Si è aperta nel segno del wireless, dunque, la settima edizione della JavaOne Conference di San Francisco. L’evento presenta un programma meno fatto di visioni e più di tecnologia, con l’intento di insegnare agli intervenuti come muovere le applicazioni Java oltre il computer, verso telefoni cellulari, Pda, smart card e altri dispositivi connessi in rete. Portare sviluppatori verso la piattaforma, per costruire e far girare applicazioni Web è aspetto cruciale per Sun e i propri partner, soprattutto per contrastare la strategia .Net di Microsoft. Entrambe le fazioni, infatti, sono impegnate nel rilascio di tool che supportino Xml e gli emergenti standard per servizi Web. La versione 1.3 di J2Ee (Enterprise Edition), completata nello scorso novembre, già affrontava la questione sul lato server, con la specifica Jaxp, che però non offre supporto nativo per Soap.

L’attacco di Sun, peraltro, spazia su diversi fronti, come ad esempio il supporto degli ambienti Windows. Più di un dirigente ha invitato gli sviluppatori a far azioni di lobbying, per spingere al supporto della virtual machine di Sun per Windows Xp. Non è mancata l’occasione, poi, per sottolineare il ruolo della Liberty Alliance, che raduna un gruppo di aziende impegnate a fornire tecnologie per l’accesso sicuro ai servizi Web. Con Passport, invece, Microsoft punterebbe a federare attorno a se stessa clienti e vendor, con il rischio però di poter cercare e usare dati critici.
In generale, Sun ha cercato di trasmettere ai presenti una senso di ottimismo, legato soprattutto alle cifre di diffusione del proprio linguaggio. Una recente stima di Arc Group predice 400 milioni di clienti Java nel 2003, mentre già oggi ci sarebbero tre milioni di sviluppatori che usano e contribuiscono alla tecnologia. Sul fronte mobile, Sun ritiene che quest’anno saranno rilasciati 75 milioni di dispositivi basati su Java, con una decina di carrier e 15 produttori di dispositivi nel mondo che scrivono servizi basati sul linguaggio. Gli annunci su J2Me sono arrivati proprio con l’intento di capiutalizzare su questa popolarità nel mobile, in alternativa al .Net Compact Framework, ancora privo di sperimentazioni pratiche. Tra i primi aderenti alla causa, Research In Motion (Rim), che ha annunciato un kit di sviluppo per il proprio handheld Blackberry, in modo da consentire agli sviluppatori di realizzare applicazioni enterprise usando J2Me. Anche Nokia ha strretto una partnership con Sun sullo stesso fronte.

A rafforzare l’offensiva è arrivato anche il segno di un’apertura verso l’open source che sembra accompagnare tutte le recenti evoluzioni strategiche di Sun. Le future versioni di Java per server, pc e dispositivi mobile, infatti, saranno aperte ad Api provenienti dalle comunità open source, previa ratifica da parte della Jcp (Java Community Process), che ne abiliterà l’inserimento nei prodotti rilasciati dai licenziatari del linguaggio. Come gesto di buona volontà, Sun sposterà in open source alcuni servizi Web Jsr, ora sotto l’egida della Jcp.

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