Itway risponde alla crisi con la virtualizzazione

È il settore di business che cresce di più e sul quale l’azienda intende consolidare il proprio posizionamento in attesa di migliorare le perdite nei profitti

«Meglio non fare previsioni, ma capire quali sono le strategie per affrontare la situazione del mercato». Lo pensa e lo dice il presidente e amministratore delegato del Gruppo Itway, G. Andrea Farina, in occasione della presentazione dei risultati finanziari semestrali. Obiettivo è il recupero del gross profit sceso al 12,8% in questi primi sei mesi del 2009, dal 14% del 2008 per arrivare al 15,5% entro marzo 2010. Come?
Da un lato attraverso una riorganizzazione interna che purtroppo non ha potuto risparmiare tagli al personale, unico costo di struttura, che ha visto l’uscita dal Gruppo di 40 addetti e poi attraverso una strategia che guarda ai mercati in crescita, come la virtualizzazione dove il Gruppo intende consolidare il proprio posizionamento.
«Si tratta di un segmento in forte crescita e, per stare a passo con i tempi e investire laddove il business è più profittevole, lo scorso maggio abbiamo creato una divisione apposita, trasversale a livello europeo, andando ad arricchire le linee di prodotti distribuiti in questo ambito e il cui volume di affari previsto è di oltre 20 milioni di euro».

Già a giugno 2008, l’azienda aveva siglato un accordo di distribuzione con due aziende americane Phd technologies e triCerat, ampliando l’offerta delle Asa dedicate al mercato della virtualizzazione e alle soluzioni per l’accesso on demand alle informazioni aziendali. A marzo 2009, poi, l’azienda aveva ampliato l’accordo con Citrix Systems per commercializzare anche in Italia XenServer 5, la soluzione Enterprise per la virtualizzazioen dei data center, mentre a maggio 2009 ha siglato l’accordo con Novell per distribuire PlateSpin, un brand relativo alle soluzioni di workload management.

Oltre a ciò, Itway punta all’innovazione tecnologica della Pa centrale, ponendosi come interlocutore in questo ambito , mentre si sta spingendo in nuovi mercati che stanno ricercando l’efficienza economica grazie alla tecnologia, quali le costruzioni. Anche nel settore Finance il gruppo prevede un miglioramento, allargando la propria presenza da Roma (con Banca d’Italia e Bnl) a Milano (con Ubi).
Più profittevole della pura distribuzione è Business-e, azienda del gruppo che si occupa di servizi per grandi progetti e che fornisce margini migliori «rappresentando, in certe nicchie tecnologiche, un’assoluta eccellenza» tiene a precisare Farina.

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