
La prima edizione dell’Osservatoro mensile segnala un diffuso pessimismo. E non era ancora arrivato l’ultimo crollo delle Borse
Le notizie degli ultimi gironi sulla crisi finanziaria non c'entrano visto che le rilevazioni dell'Osservatorio Findomestic nella sua versione mensile sono terminate prima. Ma non cambia nulla.
La fiducia degli italiani già in settembre era scivolata verso il picco negativo di gennaio, quando dopo la caduta del governo Prodi, in molti hanno iniziato a vedere nero. Poi le elezioni, la vittoria di Berlusconi e la percentuale di ottimisti che sale fino Al 45,1. Era un fuoco di paglia. Da lì è iniziata una discesa a rotta di collo verso il 19,8% del mese appena trascorso contro una quota di pessimisti saliti fino al 39,2%. Per gli altri la situazione non è cambiata.
Non è questo l'unico segnale negativo che arriva dall'Osservatorio Findomestic secondo il quale il grado di soddisfazione sulla situazione italiana è di 4,54 punti, leggermente meglio del precedente 4,52 se non fosse che la soglia positiva è a quota 7. E per il futuro le aspettative non sono migliori. Pochi prevedono un aumento di beni e servizi, da giugno è aumentata la quota dedicata al risparmio, mentre la propensione personale all'aumento d'acquisto a 12 mesi scende a quota 1,92 contro 2,32 di aprile.
Attrezzature e abbigliamento sportivo sono in testa alle preferenze per quanto riguarda gli acquisti dei prossimi tre mesi, seguiti da viaggi e vacanze, fai-da-te, mobili, elettrodomestici e pc. Male le auto.