Italiani in Rete, Nielsen NetRatings arricchisce il profilo

Tracciato l’identikit dell’utente nostrano connesso a Internet dall’ufficio. E intanto cresce l’accesso al Web grazie a fattori quali la diffusione della banda e l’avvento di tariffe di collegamento più convenienti

Manager, professionista o impiegato pubblico che
sia, il profilo demografico dell’internauta italiano che accede a Internet
dall’ufficio è prevalentemente di sesso maschile e ha un’età compresa tra i 35 e
i 49 anni.

Questo quanto emerso dall’ultimo rapporto presentato da
Nielsen NetRatings, società di ricerca da tempo impegnata a tracciare il profilo
completo dei navigatori italiani sul Web.

«Dopo aver monitorato il
traffico su Internet generato dalla navigazione famigliare – ha spiegato Daniele
Sommavilla, direttore per l’Italia di Nielsen NetRatings -, abbiamo aggiunto il
profilo di coloro che accedono anche dall’ufficio da un computer a uso personale
non condiviso con altre persone».

Il panel utilizzato, costituito da 500
individui di età superiore ai 16 anni e con un attività lavorativa superiore
alle 8 ore settimanali, ha un accesso a Internet prettamente da personal
computer di cui è il principale utente.

Ne è derivato che, dei circa
21 milioni di italiani di età superiore ai 16 anni che hanno accesso a Internet,
il 63%, ovvero 11,7 milioni, vi accede tramite computer collegato a casa, il
14,7%, vale a dire 2,7 milioni, si collega esclusivamente dall’ufficio, mentre
il 21,8%, poco più 4 milioni di individui, ha accesso sia dall’ufficio, sia da
casa.

Mentre l’utente medio da casa effettua 11 sessioni di navigazione
al mese di circa 28 minuti – per un totale di 5 ore e mezzo – la navigazione da
ufficio risulta superiore di ben un’ora e mezza.

Insomma, a ben
guardare, l’impatto della navigazione dal luogo di lavoro su quella da casa
porta a una crescita pari al 27% del numero di utenti unici collegati alla Rete.
Curioso notare che l’impatto della navigazione dall’ufficio, per quanto riguarda
la generazione di pagine viste, è di oltre il 60% nel caso dei siti
finanziari.

«Appare quindi possibile – ha concluso Sommavilla – ripensare
a Internet. Prima di tutto tracciando un profilo demografico a seconda che si
tratti di navigatori da ufficio o da casa, ma anche diversificare i servizi e i
contenuti offerti che possono a questo punto essere mirati.
Non
dimentichiamo poi che sono possibili analisi approfondite sui cosiddetti
referral program, ovvero su quali siti sia strategico inserire link allo scopo
di generare traffico sul proprio indirizzo http».

E intanto gli utenti
Internet di casa nostra risultano in crescita costante. Stando a quanto
sottolineato da Salvatore Ippolito, direttore marketing per l’Europa e general
manager per il Sud Europa di Nielsen NetRatings: «Da settembre 2000 a settembre
2001 sono stati oltre 3 milioni e mezzo i nuovi utenti attivi in Italia su
Internet, pari a circa 9.836 nuovi utenti al giorno. E anche se nel nostro Paese
gli utenti di età superiore ai 16 anni che accedono al Web sono ancora “solo” il
46% dell’intera popolazione, la crescita è costante. A beneficiarne sono
soprattutto i siti legati a organizzazioni governative e non profit, mentre
nell’area Finance l’Italia è ancora molto indietro rispetto ai Paesi del Nord
Europa. Ma se gli acquisti online tra le mura di casa nostra non hanno ancora
raggiunto cifre significative, sembra ormai appurato l’aumento dell’acquisto off
line trascinato dalla navigazione online».


 

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