Italian strategy per Kerio Technologies

Pronto con la sua prima offerta hardware, il fornitore statunitense di software per la sicurezza ha rinforzato il team per il mercato di casa nostra con due figure madrelingua. Il distributore milanese CoreTech sa già come trarne vantaggio.

La Kerio Technologies aggiornata un anno fa sull’Almanacco della distribuzione informatica non è la stessa di oggi. L’avevamo lasciata con un headquarter europeo in Inghilterra e i distributori CoreTech, MultiWire e Naonis.com selezionati come partner per il territorio italiano. La ritroviamo oggi con i medesimi interlocutori ma con qualcosa in più che lascia presagire come le logiche di business del fornitore di soluzioni di sicurezza si siano focalizzate sul mercato di casa nostra.

Dallo scorso novembre, la realtà californiana ha, infatti, chiamato a sé Marino Vigliotti (nella foto) che, dopo una lunga esperienza in ambito security all’interno di realtà della distribuzione internazionale, come Computerlinks e Westcon, ha accettato l’incarico di sales engeneer per Uk, Francia e Italia. Insieme a lui, per la parte di supporto alle vendite, è stato chiamato Filippo Schianini investendo ben due risorse di madrelingua italiana in un momento strategicamente cruciale per Kerio.

Già perché, dalla sola fornitura di software per firewall e messaggistica tramite Internet adatti al mercato delle Small and medium business (nell’accezione dimensionale più inglese che italiana), con Kerio Box Control il fornitore ha scelto di proporre il suo primo prodotto hardware. Un’appliance Utm per la gestione unificata delle minacce basata sulla versione 7.1 dell’omonimo software proprietario di protezione.

Una mossa che ha ragionevolmente comportato la realizzazione di una nuova strategia di canale che, senza volerlo, in Italia, ha avuto come protagonista il già citato distributore di Milano CoreTech, attrezzatosi di recente per conto suo con una sala training nella sede di Via Ripamonti. «Al suo interno – ci spiega il titolare Roberto Beneduciabbiamo già inaugurato una serie di incontri gratuiti di mezza giornata, schedulati a cadenza regolare, non solo per Kerio, almeno due volte al mese contando sulla partecipazione di 8-10 persone al massimo».

«Una dimensione di questo tipo – gli fa eco Vigliotti – ci ha permesso di toccare con mano i plus di un incontro in cui i rivenditori non hanno timore di intervenire». Tenuti in lingua italiana e alla presenza di almeno uno dei due referenti del vendor appena accolti in squadra, quest’ultimi pongono il canale italiano di Kerio in una posizione di vantaggio rispetto al passato, «per giunta forti della nuova suite Utm nata per proporre una soluzione hardware e software unica senza far perdere tempo ai reseller nell’acquisto di piattaforme compatibili».

Così, se Beneduci sta già pensando di programmare gli appuntamenti per presentare ai partner rivenditori il sistema telefonico Pbx VoIp, Kerio Operator, Vigliotti è concentrato sull’affinare «quanto fatto negli appuntamenti precedenti in un approccio che, volutamente pratico-accademico, contemplerà anche la comparazione tecnica e di prezzo con l’offerta di altri vendor». Un’offerta che, al momento, nell’accezione base della Box Control proposta da Kerio, collega fino a 20 utenti a un costo di 1.200 euro comprensivo di assistenza e garanzia estendibile fino a tre anni.

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