Italia sempre più patria di spam

Primo ingresso nella classifica Sophos dei 12 Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di “spazzatura” durante il secondo trimestre del 2006

In sei mesi l’Italia scala cinque posizioni nella classifica
dei 12 Paesi che si sono distinti per produzione di
spam
tra aprile e giugno 2006: passa infatti
dal 13° posto, con l’1,59% di spam globale prodotto,
all’8° posto, 3%. Questo è quanto rilevato da
Sophos nel corso delle analisi dei messaggi ricevuti dalla rete
globale di trappole per lo spam.


Di seguito, i 12 Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam da
Aprile a Giugno 2006:







































1.
Stati
Uniti
23,2%
2.
Cina (inclusa Hong
Kong)
20,0%
3.
Corea del
Sud
7,5%
4.
Francia
5,2%
5.
Spagna
4,8%
6.
Polonia
3,6%
7.
Brasile
3,1%
8.
Italia

3,0%
9.
Germania
2,5%
10.
Gran
Bretagna
1,8%
11.
Taiwan
1,7%
12.
Giappone
1,6%
Altri 22,0%

Nonostante l’introduzione della legge CAN-SPAM, gli USA
continuano a possedere il primo posto della classifica, con un
23,2%; seguono Cina e Corea del Sud, che hanno
ridotto la quantità di spam prodotta rispetto al primo trimestre. Tuttavia, è
l’Asia il continente che si distingue come il
continente più prolifico. In aumento, però, anche la
percentuale di messaggi indesiderati provenienti dall’Europa,
come si può notare nel passaggio dal 25% del primo trimestre
2006 al 27,1% del secondo (strappando in tal modo il primato al
Nord America).


I continenti che hanno prodotto la maggior quantità di spam da Aprile a
Giugno 2006:





















1.
Asia
40,2%
2.
Europa
27,1%
3.
America del
Nord
25,7%
4.
America del
Sud
5,5%
=5.
Australia
0,7%
=5.
Africa
0,7%
Altri
0,1%

Sophos ha constatato inoltre che la maggioranza dello spam proviene da
computer zombie (ovvero compromessi da Trojan, worm e virus controllati dagli
hacker) e che il fenomeno dello spamming ha avuto nuovi sviluppi nel corso del
2006, con un significativo incremento di e-mail contenenti grafica
anziché testo
, dal 18,2% di Gennaio al 35,9% di Giugno. Tali messaggi
possono infatti eludere i filtri antispam basati sull’analisi del contenuto
testuale. Le immagini sono utilizzate anche in e-mail fraudolente di
tipo azionario
che tentano operazioni di pump-and-dump, allo scopo di
gonfiare i prezzi delle azioni per permettere facili guadagni agli spammer; tali
mail costituiscono il 15% dello spam.


Scoperto poi un tariffario russo dello spamming:
nonostante la Russia non compaia in classifica, gli spammer russi detenevano il
controllo di reti di PC zombie, con un tariffario che
offriva la distribuzione di messaggi a undici milioni di indirizzi e-mail russi
alla cifra di 500 dollari, e a un milione di indirizzi in qualsiasi Paese per 50
dollari. Un’immagine del tariffario russo dello spamming si può trovare a questo indirizzo.


Maggiori informazioni sulle ricerche Sophos sono
disponibili a questo indirizzo.

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