Italia maglia nera dello spam in Europa

E Viviane Reding richiama a una legislazione e a sanzioni transnazionali.

Una presa di posizione forte contro lo spam.
La chiede Viviane Reding, commissario europeo per la Società dell’Informazione dei Media, a margine della presentazione del nuovo portale eYouGuide.

Con l’occasione sono stati presentati i dati relativi allo spam nell’ultimo trimestre dello scorso anno, dati che vedono assegnare all’Italia la maglia nera di primo produttore di spam a livello europeo.

I dati, elaborati da SophosLab, mostrano come dopo gli Stati Uniti (ai quali si ascrive il 19,8% delle email spazzatura), la Cina, la Russia, il Brasile , la Turchia, la Corea del Sud e l’India, all’ottavo posto tra i Paesi produttori di spam compaia l’Italia, con una share del 3%, tallonata dalla Spagna con il 2,9%, dal Regno Unito (2,7%) e Germania (2,4%)

Reding ha sottolineato come da sei anni ormai nel territorio dell’Ue sia vigente un “divieto delle comunicazioni indesiderate”, divieto evidentemente disatteso, visto che il 65% degli europei si lamenta dei troppi casi di spamming.
Per questo motivo, il commissario auspica l’adozione di sanzioni civili e penali di efficacia
equivalente in tutti gli Stati membri dell’Unione e nelle nazioni limitrofe.

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