It manager, il bisogno di assistenza è pressante

Due indagini portano alla luce l’assillo, per i responsabili dei sistemi, del supporto e dei costi connessi. Scarsa la fiducia nell’outsourcing

Unisys di recente ha intervistato 243 Chief information officer di aziende di grandi dimensioni (in grado di fatturare più di un miliardo di dollari) che devono gestire il supporto It in più paesi, per capire quali sono le loro maggiori problematiche. La ricerca ha evidenziato un incremento della richiesta di assistenza da parte dei dipendenti e, insieme, la persistenza nel management aziendale di pregiudizi nei confronti dell’outsourcing.


Dai risultati è emerso che, confrontato con quello di cinque anni fa, l’utilizzo quotidiano di personal computer, laptop, telefoni cellulari e Pda è aumentato del 50% tra gli utenti business, coinvolgendo quasi due terzi delle imprese di taglio enterprise intervistate. In particolare, rispetto al panel, la ricerca ha rilevato che, in metà dei casi, almeno un terzo dei dipendenti utilizza più di un dispositivo digitale, soggetto a regolare manutenzione, e che il tempo dedicato all’utilizzo di tali dispositivi è notevolmente incrementato, se non raddoppiato: lo dichiara quasi un terzo dei responsabili It interpellati. La maggiore dipendenza dalla tecnologia, dunque, comporta come diretta conseguenza l’esigenza di maggiore assistenza It per un efficace funzionamento di tutti i dispositivi digitali.


In base alle statistiche rilevate, emerge che i costi legati all’assistenza per un pc o altri strumenti sono quattro volte superiori al prezzo di acquisto dell’apparecchio stesso: metà delle aziende intervistate ha confermato il dato affermando che la spesa relativa ai servizi connessi all’utilizzo di strumenti tecnologici è aumentata di almeno il 50% rispetto al 2001.


Lo studio ha anche evidenziato che più del 60% dei professionisti It intervistati ritiene che affidare in outsourcing funzioni di business, quali appunto il supporto It, possa erodere la fiducia dell’azienda nei suoi interlocutori.


Tale percezione va sommata alle difficoltà riscontrate nell’instaurare un rapporto di outsourcing strategico con i propri partner, finalizzato al raggiungimento di risultati tangibili come, ad esempio, la riduzione dei costi e l’aumento della produttività. Ulteriori giudizi negativi nei confronti dell’outsourcing nascono, infine, anche dalle difficoltà nel misurarne i reali benefici e vantaggi al di là di un elementare calcolo di risparmio sui costi.


Al riguardo, un’altra indagine commissionata da Unisys a Idg Research Services, e rivolta a 297 responsabili It in Europa e negli Stati Uniti, ha attestato che il 53% degli intervistati giudica appena sufficiente o scarsa la propria capacità di quantificare il valore dei rapporti di outsourcing. Lo studio è stato condotto lo scorso anno tramite interviste online e telefoniche: sono stati contattati 297 senior manager It di aziende statunitensi con oltre un miliardo di dollari di fatturato e aziende europee con oltre 500 milioni di dollari.

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