It Distribuzione al passo con Facebook e Twitter

La realtà bolognese ha arricchito ulteriormente il proprio listino e attivato nuove modalità di comunicazione con i partner.

Ai tempi dei social network e del Web 2.0 anche la distribuzione Ict deve tenersi al passo. Mostra di averlo compreso It Distribuzione, realtà di Castel San Pietro Terme (Bo) che, da poco più di un anno sul mercato, alla fine dello scorso maggio ha attivato un account aziendale su Facebook e Twitter, «quest’ultimo – come ci spiega Milena Gherardi, responsabile marketing di It Distribuzione – utilizzato in qualità di canale immediato per mettere al corrente i partner sulle new entry a listino e sui nuovi firmware a disposizione».

In aggiunta alla newsletter che raggiunge tre volte alla settimana il migliaio di anagrafiche attive in tutta Italia, il distributore, che è anche Service Center per l’Italia di Kingston Technology, ha largamente investito per mettere a punto un sito Internet sul quale è possibile effettuare acquisti online. Proprio l’Url aziendale sembra per il momento lo strumento di business preferito dai rivenditori e dai system integrator con i quali It Distribuzione realizza il proprio business.

Un business che, in ambito componentistica, può contare anche sulle soluzioni Ocz Technology, mentre l’americana B&b Electronics e la taiwanese Moxa allargano la vision sul networking industriale. «In ambito storage – conferma Gherardi – è, invece, di fresca data l’accordo con Enhance», che arricchisce verso l’alto un portafoglio già comprensivo delle soluzioni Qnap dedicate alle Pmi e con riflessi anche nella videosorveglianza.

Così, se a listino dell’azienda iscritta nell’Almanacco della distribuzione informatica figurano la soluzione Legal Logger dell’italiana Qxperts, i software per il monitoraggio delle reti di WebSpy e l’accessoristica firmata Trust, l’allargamento a nuovi interlocutori ha spinto il distributore ad aprirsi verso nuove modalità di comunicazione particolarmente apprezzate da realtà che, sempre più spesso, «utilizzano mezzi come Skype per richiedere quotazioni di listino», anche se «non mancano interlocutori che continuano a preferire il più vetusto fax».

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