Istat, le Pmi sono il 94,8% delle imprese con una media di 3,9 addetti

Secondo l’Annuario statistico italiano 2010, le imprese con 1-9 addetti caratterizzate in prevalenza da imprese individuali e da lavoratori autonomi sono 4,2 milioni (75,8 per cento nei servizi) e hanno realizzato un valore aggiunto di 234,4 milioni di euro.

La struttura produttiva italiana rimane
caratterizzata da una larga presenza di microimprese (con meno di dieci addetti),
rappresentative del 94,8 per cento delle imprese, del 47,4 per cento
degli addetti e del 32,5 per cento del valore aggiunto. A dirlo è l’Istat attraverso l’Annuario statistico italiano, l’appuntamento annuale che si
ripete dal 1878 e offre un ritratto del Paese, articolato in 26 capitoli
dati a livello regionale riferiti principalmente al 2009 e confrontati con i
quattro anni precedenti.

Nel 2007 le imprese dell’industria e dei servizi di mercato erano 4.401.827 imprese (+1,5 rispetto al 2006) per un totale di
circa 17 milioni di addetti di cui 11,4 milioni dipendenti (+2,7%) e un
fatturato di 722 miliardi di euro (+6,6%).

La dimensione media delle imprese nel nostro Paese permane particolarmente bassa (3,9 addetti per impresa), seppure in crescita
negli ultimi anni. In questo segmento dimensionale di imprese quasi due terzi dell’occupazione è costituita da lavoro
indipendente.

Le grandi imprese (con almeno 250 addetti)
ammontano a 3.418 unità, che pesano per il 18,5 per cento degli addetti e per
il 28,3 per cento del valore aggiunto complessivi. Sotto il profilo dimensionale, nell’industria in
senso stretto il 36,7 per cento del valore aggiunto è realizzato dalle
imprese con 250 addetti e oltre, che assorbono il 23,4 per cento degli addetti e
producono il 41,1 per cento del fatturato.

Le medie imprese con 50-249 addetti registrano una sostanziale
stabilità nel contributo al fatturato (da 19,9 per cento a 20 per cento) e
una leggera flessione nella quota di valore aggiunto (da 16,2 per cento a 16 per
cento) mentre per le grandi imprese risultano aumentate le quote di
fatturato (dal 28,8 per cento al 29,4 per cento) e di valore aggiunto (dal 27,7 per
cento al 28,3 per cento).

Nel 2007 l’ammontare della spesa per
investimenti fissi lordi sostenutadalle imprese risulta pari a circa 125 miliardi
di euro, con un aumento del 6,6 per cento rispetto all’anno precedente. La quota
maggiore di investimenti viene realizzata dal settore dei servizi destinabili
alla vendita, con il 54,2 per cento del totale, mentre l’industria in senso stretto
ne realizza il 36,8 per cento e le costruzioni il 9 per cento.

L’analisi per
dimensione di impresa mostra che gli investimenti sono effettuati per il 35,1 per
cento dalle imprese con 250 addetti e oltre, per il 30 per cento dalle imprese con
1-9 addetti, per il 17,1 cento dalle imprese con 50-249 addetti, per il 10
per cento dalle imprese con 20-49 addetti e per il 7,8 per cento da quelle con
10-19 addetti. Gli investimenti per addetto ammontano a 7,4 mila euro (7,1 mila euro nel 2006) e tendono a essere più
consistenti all’aumentare della dimensione aziendale: si passa dai 4,7 mila euro
per addetto nelle impresecon 1-9 addetti) ai 13,9 mila euro in quelle con
250 e più addetti.

Secondo l’Istat le imprese con 1-9 addetti sono caratterizzate in
prevalenza da imprese individuali e da lavoratori autonomi e
sono risultate essere circa 4,2 milioni (75,8 per cento nei servizi) e hanno
dato occupazione a 8,1 milioni di addetti (2,9 milioni di dipendenti) realizzando
un valore aggiunto complessivo di circa 234,4 milioni di euro. Il maggior
numero delle imprese si concentra nel commercio (28,9 per cento) e nelle attività
immobiliari, informatiche e professionali (25,9 per cento) che
contribuiscono alla creazione di valore aggiunto rispettivamente per il 24,5
per cento e per il 26,6 per cento.

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