Iris Ceramica – Infrastruttura mappata con Access

Complessivamente, l’infrastruttura di Iris Ceramica si articola in un migliaio di pc, una serie di server, tra cui quelli gestionali basati su Unix, e alcune workstation. «Per censire gli asset – ha affermato Mauro Ferrari, direttore dei sistemi inform …

Complessivamente, l’infrastruttura di Iris Ceramica si articola in un migliaio di pc, una serie di server, tra cui quelli gestionali basati su Unix, e alcune workstation. «Per censire gli asset – ha affermato Mauro Ferrari, direttore dei sistemi informativi – usiamo Access, su cui registriamo tutti gli aggiornamenti, gli acquisti e le sostituzioni. Il limite maggiore di una soluzione di questo tipo sono i livelli di precisione e di qualità del dato, lasciati a chi gestisce in manuale l’applicazione. Il vantaggio, però, è l’economicità».


D’altra parte, dal punto di vista software, già da diversi anni Iris Ceramica ha cercato di limitare il problema dell’inventario, della distribuzione delle patch e degli aggiornamenti, usando la tecnologia Citrix su un terzo dei client.


«Sicuramente gli strumenti di asset management – ha continuato Ferrari – permettono di avere veramente sotto controllo l’intera infrastruttura, fornendo dettagli approfonditi sulle diverse configurazioni. Per contro, però, sono sistemi che devono essere gestiti e, quindi, ci vuole qualcuno dedicato. In questo momento, poi, l’azienda, ha priorità maggiori, per esempio, la server consolidation, che abbiamo cominciato qualche mese fa installando VmWare su alcune macchine e che sta portando grandi benefici, considerato soprattutto il numero di server da gestire e il loro livello di complessità. Un altro progetto in via di realizzazione riguarda la disaster recovery. Il gruppo conta, infatti, 17 società distribuite tra Stati Uniti, Germania e Italia, dove gli utenti sono geograficamente dislocati in due sedi, distanti una ventina di km. Qui abbiamo optato per una soluzione di Storage area network, incaricata di replicare i dati per garantire funzionalità di fail over».

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