IpTv, questione di brand

Gli operatori di Tlc e Isp europei godono di un vantaggio di prima mossa nella televisione su protocollo Internet.

In Europa i tradizionali operatori di telecomunicazioni e gli Isp (Internet Service Provider) sono ancora il fornitore preferito dai consumatori per la fruizione dei servizi di IpTv (Internet Protocol Television). Lo si desume una ricerca commissionata a Ciao Group da Juniper Networks e condotta nel novembre dello scorso anno in Regno Unito, Francia e Germania su un campione di mille intervistati per paese che comprendeva persobe fra i 18 e i 65 anni di età.

Il campione ha indicato in qualità, affidabilità e sicurezza gli elementi chiave per una banda larga che possa rispondere alle esigenze dei consumatori, e la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di fidarsi più dei brand tradizionalmente consolidati piuttosto che di altri potenziali fornitori di servizi IpTv, in quanto li ritiene maggiormente in grado di offrire un servizio di qualità.

Dalla ricerca emerge anche che l’utilizzo dell’IpTv sarà sempre di più determinato in funzione della sempre maggiore richiesta di servizi personalizzati da parte dei consumatori.

Gli operatori tradizionali dei Paesi interessati dalla ricerca (British Telecom, Deutsche Telecom, France Telecom) sono percepiti come i fornitori più affidabili per i servizi IpTv in generale e ad essi seguono, al secondo posto, gli Isp.

In Germania e Inghilterra, rispettivamente per il 62,5% e il 48,5% gli operatori tradizionali sono addirittura scelti come primo provider in assoluto. I due paesi ben rappresentano un mercato dove la sfida può assumere proporzioni più ampie, visto che parliamo dei due paesi europei con il più alto numero di utenti di Tv via cavo e satellitare.

A confronto, il campione in Francia, dove si registra il più alto numero di utilizzatori di servizi IpTv (3,5%), dimostra maggior fiducia negli Isp, riflettendo così uno scenario delle telecomunicazioni più dinamico che vede operativi un maggior numero di player in un mercato degli utilizzatori di servizi a banda larga.

Altro risultato che emerge dalla ricerca è l’importanza strategica attribuita alla sicurezza dei servizi Tv attraverso la banda larga da parte di quasi la metà degli intervistati (48%), il che dimostra come la banda larga sia ancora percepita come un servizio soggetto a rischi di interruzione dell’attività e a scarsa sicurezza, se paragonata ai tradizionali servizi di broadcast.

Proprio questa tendenza dovrebbe spingere gli operatori di telecomunicazioni e gli Isp a sfruttare il loro attuale vantaggio competitivo per far migrare i propri abbonati ai nuovi servizi IpTv prima che gli emergenti content provider prendano piede e si affermino in questo segmento di mercato.

A sottolineare come il mercato dei servizi Tv nel Regno Unito e in Germania sia dominato dai servizi satellitari e via cavo, ecco un ulteriore dato: più della metà degli intervistati utilizza o la rete (28,2%) o i servizi satellitari (34%). Unica eccezione la Francia dove il mercato è invece ancora dominato dai servizi di broadcast analogico (44,8%).

Alla domanda su che cosa potrebbe migliorare il servizio Tv la risposta comune è stata la possibilità di creare personalmente i propri contenuti (54,7%). La possibilità di poter usufruire dei servizi Tv da qualsiasi postazione, dal pc portatile o dal telefonino, è stata invece la risposta meno indicata (26,8%) anche se la più scelta tra i giovani dai 18 e i 24 anni (45%).

E la User Generated Content (Ucg), ossia la creazione di video da parte degli utenti, è una delle più diffuse forme di fruizione di contenuti video online con il 47% degli intervistati che dichiara di aver fatto download di Ucg, seguiti da vicino dalle ultime notizie (46%). Le categorie di video meno scaricate sono sport (13%) e film (28%), mentre nella sola Francia, i video musicali sono i contenuti più scaricati (53%).

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