I punti da difendere non sono più solo quelli esterni e la tecnologia si adegua
TippingPoint, acquisita da 3Com nel gennaio del 2005, continua a operare come una divisione autonoma. La società, come spiega Luca Maiocchi, Enterprise presales manager di 3Com Italia, può vantare di essere stata la pioniera nellambito dei sistemi di intrusion prevention (IPS), avendoli pensati sei anni fa, quando ancora erano sconosciuti al mercato. Grazie a questa acquisizione, 3Com ha avuto modo di allargare lofferta con soluzioni che contribuiscono a offrire maggior sicurezza alle reti. «Per dimostrare lefficacia dei prodotti di intrusion prevention – afferma Maiocchi – li installiamo direttamente sulla rete dei clienti, in uso gratuito per alcune settimane. In base al test che effettuiamo, il cliente si rende conto che, ormai, nellambito delle sicurezza della rete, firewall e antivirus non bastano più, anche perché i punti da difendere non sono più solo quelli esterni ma anche interni. Dal momento che gli attacchi stanno evolvendo, dietro al firewall è necessario avere uno strumento di intrusion prevention che faccia unanalisi del traffico molto più approfondita». In sintesi, si tratta di un device messo fisicamente tra il firewall e la rete interna, per cui tutto il traffico che entra ed esce viene analizzato anche a livello applicativo: nel caso rilevi qualche cosa di anomalo la blocca. Ovviamente questi prodotti devono essere continuamente aggiornati, per cui TippingPoint, nel suo centro di ricerca, sviluppa giornalmente nuovi filtri che poi distribuisce ai propri clienti. Riguardo al costo, come spiega Maiocchi, questi apparati sono misurati a seconda delle performance: il prodotto entry, il TippingPoint Ips X505, che gestistisce 50 megabit (il più potente arriva a 5 gigabit), costa tra i 4.000 e i 5.000 euro ed è più che sufficiente per la protezione perimetrale di una media azienda. Inoltre, secondo Maiocchi, il vantaggio di questi prodotti è quello di essere poco intrusivi e facili da gestire.