iPod, un business che va ben oltre il player

Attorno al dispositivo creato da Apple è nato ecosistema di prodotti, della forma e della natura più disparata, che realizza un giro d’affari di miliardi di dollari. E con margini che arrivano sino al 50%

Anche due famosi grandi magazzini londinesi
Bamford & Sons e Selfridges sono caduti nella  rete dell'iPod del
business legato all'iPod. e non saranno certo gli ultimi. Chi decide di
acquistare uno qualsiasi dei player di Apple (Shuffle escluso) presso B&S,
può personalizzare il colore della cover

, comprando per esempio un iPod nano giallo o rosso Ferrari oppure
un iPod video a strisce blu e bianche. La personalizzazione non è
gratis. Anzi, rende il lettore piuttosto caruccio: si parla di 435 euro per un
Nano da 4 Gb colorato e di 720 euro per un video da 60 Gb con cover a strisce.
Dal canto suo, Selfridges è arrivata addirittura a organizzare corsi per
spiegare come usare il sistema di navigazione dell'iPod: 95 euro per una lezione
di 40 minuti.


Queste proposte non sono altro che la punta
di quell'iceberg che è il business che ruota attorno alla più felice invenzione
di Steve Jobs. Secondo quanto riportato dal New York Times, la società di
ricerca Npd ha quantificato che il business genera un fatturato prossimo al
33% di quello prodotto dal player di Apple. E se si considera che lo scorso anno
sono stati venduti 32 milioni di iPod (uno ogni secondo), ci si fa subito l'idea
della cifra globale: miliardi di dollari (o di euro, se si preferisce).


In pratica, dall'ottobre del 2001, da
quando l'iPod è arrivato sul mercato, si è sviluppato un ecosistema di accessori
nati espressamente come complemento del prodotto di Apple. E la quantità di
dispositivi disponibili aumenta in modo vertiginoso: Apple ritiene che
il numero sia arrivato a quota 2.000, raddoppiando dalla scorsa
estate. Questa stima, precisa il New York Times, non include le docking
station

installate sulle
automobili, che nei soli Stati Uniti sono il 40% del globale. Si tratta
evidentemente di una situazione che pone l'iPod su un livello nettamente
differente rispetto ai concorrenti, che hanno dalla loro la disponibilità solo
di un risicato numero di accessori.


Va da sé che l'elevato numero di add-od offre una
possibilità di scelta pressoché illimitata: oltre ai prodotti più usuali come
altoparlanti o caribatterie di varie forme e dimensioni, troviamo anche la cover
in pitone, i seggiolini per infanti con docking station, il sistema
vintage di altoparlanti a valvole

, agli occhiali in stile V-Reality che riproducono i video o la sveglia
porta-iPod. Per non parlare poi degli innumerevoli modelli di cuffie audio.
Insomma, come spesso si dice, il limite alle realizzazioni è dettato solo dalla
fantasia.


Questo proliferare di dispositivi ha certamente
contribuito al successo dell'iPod e sinora Apple è rimasta alla finestra (i
calzini colorati
porta-iPod
non hanno avuto un grandissimo successo) guardando come si sviluppava il
mercato. Però ora la società di Steve Jobs non sembra essere più insensibile al
fascino di un mercato tanto ricco. Ecco quindi che al recente Macworld ha
iniziato a muovere un primo passo nel settore degli accessori. Ed è stato subito
un passo pesante, perché il Radio Remote che consente di ascoltare le
trasmissioni Fm sull'iPod ha immediatamente surclassato un prodotto simile
realizzato da Kensington.


Vedremo se questo rimarrà un caso isolato oppure il
primo di una serie di annunci. Quello che è certo è che l'ecosistema che è nato
attorno al player multimediale è un caso del tutto anomalo. Come fa notare il
New York Times, anche attorno ai personaggi Disney o Barbie si è sviluppato un
mercato di accessori, ma sono sempre stati realizzati da un unico produttore.
Mentre nel caso dell'iPod si è sorto un vero e proprio mercato,
con  start-up nate appositamente per operare nel mondo
dell'iPod

.


Queste notizie fanno comunque la gioia dei negozianti,
visto che il margine sugli accessori
è ben maggiore rispetto a quello consentito dal player. Secondo
le stime del New York Times, si parla infatti di una media del 25%, con punte
del 50% nel caso delle cover.


Da quanto rilevato da Npd, questo mercato
“parallelo” è in piena crescita
e ben lontano dall'aver raggiunto la maturità. Ogni nuovo modello di iPod è
fonte di nuove idee e accessori. In tutti gli operatori c'è quindi la speranza
che la fervida mente di Steve Jobs abbia ancora in previsione un lungo futuro
pieno di novità per l'iPod. Poco importa se lui non svela a nessuno i suoi
progetti sino agli annunci ufficiali: ormai i principali operatori del settore
accessori sono in grado di ideare e realizzare un nuovo prodotto in un paio di
settimane

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