Internet croce e delizia della Nuovi Periodici Milanesi

La rete rivoluziona la vita della casa editrice. Che lavora bene con la nuova connessione Wi-fi e rischia grosso con il sito

Nelle case editrici piccole o grandi l’innovazione è essenzialmente di
prodotto. Con la differenza che se fino a qualche anno fa il nuovo giornale
poteva essere solo su carta oggi esiste anche la possibilità di creare una
testata solamente online.
Questo però non significa che
la casa editrice sia immune dalla possibilità di trarre qualche vantaggio per la
sua attività dall’utilizzo delle tecnologie informatiche, anzi. Esiste un
livello minimo sotto il quale non si può scendere per non rischiare di rimanere
in grande ritardo preso la concorrenza.


Una casa editrice di piccole dimensioni come la Nuovi Periodici
Milanesi
non può stare senza i pc per scrivere e impaginare e un buon
collegamento a Internet che le permetta di non fare più viaggiare a mano le
pellicole delle pagine fra la tipografia e la redazione. Poi Internet può anche
rappresentare un pericolo, ma questa è un’altra storia che spiegheremo più
avanti.




Fondata 26 anni fa, la Nuovi Periodici Milanesi
è specializzata nel settore motori con sei mensili in edicola e uno in
arrivo
“Guida all’usato”
dedicato
al mondo delle auto di seconda mano. Cinque milioni di fatturato 14 dipendenti e
altri collaboratori fissi per un totale di 25 persone sono i dati essenziali
della società
che ha sede a Locate Triulzi nei dintorni di Milano in una zona ”Mal servita e senza fibra ottica” come spiega il
direttore editoriale Daniele Alfieri. Destinazione obbligata visto che nel
capannone industriale che ospita la redazione al piano terra c’è anche una sala
prove utilizzata dalla società per lavori per conto terzi.


All’arrivo di Internet la Nuovi Periodici reagisce prontamente. D’altronde la
videoimpaginazione la faceva da tempo e i Mac in redazione li conoscevano da
anni. Compra da Telecom una connessione Hdsl e inizia lavorare in rete. In più, sotto le ali dell’entusiasmo, apre un sito Internet e ci investe parecchio visto che quelle pagine Web si bevono circa duecentomila euro e tre anni di lavoro. La connessione Hdsl funziona tanto che oggi Cafiero dice che “Internet ha stravolto (in positivo) la vita della redazione”.


Il sito però no, quello proprio non funziona perché
il business su Internet sta decollando adesso. La Nuovi Periodici, insieme
a molte altre aziende di dimensioni ben maggiori, paga il fatto di essersi
mossa con troppo anticipo e lascia perdere. Però con l’Hdsl si lavora bene solo
che Telecom quella roba lì la vende alle aziende di grandi dimensioni e per la
casa editrice era sovrabbondante. E costava pure tanto. Si
impone un cambiamento. L’Adsl di Telecom viene testata, ma non va bene.
In più l’assistenza è carente e l’azienda, che non ha un responsabile It al proprio interno, trova finalmente Smartcom, business integrator specializzato nel mondo delle telcomunicazioni, che gli propone “un
contratto chiaro, valutato soprattutto sul piano commerciale che
prevedeva l’assenza di blackout”
, come racconta
Cafieri.


Il cambio, infatti, deve avvenire senza problemi. La piccola impresa non
può permetteri uno stop, i giornali devono uscire lo stesso. Così, in 17
giorni, viene installata una rete Wi-fi
per voce e dati che gestisce contemporaneamente una rete Mac e una Windows. Tutto va per il meglio, la società ci mette i soldi suoi perché i finanziamenti da bandi o altro non li ha mai cercati.
Libera dai problemi tecnologici può
concentrarsi sul core business e, assorbita la botta di Internet, iniziare a
pensare all’introduzione di un gestionale che sostituisca Excel
e un sistema di fatturazione “ormai antiquatoMa
s iamo ancora in fase esplorativa” , dice Cafieri che insieme all’amministratore della società e al responsabile della pubblicità sta sondando il mercato per cercare prodotti adatti a una casa editrice. Al momento quel poco che ha visto non lo soddisfa, ma siamo solo agli inizi. Intanto continua a buttare un occhio su Internet. “Stiamo alla finestra”, osserva cautamente. Forse prepara il ritorno.

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