Equinix gestisce oltre 180 datacenter in tutto il mondo e ha un business basato su interconnessione. È dal 1998 infatti che la società ha deciso di fornire un luogo di incontro neutro in cui i fornitori di servizi di rete e internet potessero connettersi.
Per Equinix interconnessione significa implementare punti di scambio di traffico IT che integrano connessioni dirette e private tra le controparti.
L’interconnessione avviene meglio quando è ospitata in campus di data center carrier-neutral, in cui i componenti IT distribuiti sono colocati.
Come ha spiegato in una conferenza stampa a Milano, Michael Winterson, Managing director Equinix Services Emea: «se il business diventa realmente digitale non può prescindere dall’avere una connessione sempre disponibile. E l’unico modo per averla è usare l’interconnessione».
Fare interconnessione, quindi, non significa tanto collegare con successo due punti nel mondo, aiutare a portare il business digitale a un livello superiore.
La connessione “inter” fa riferimento a una connettività che coinvolge diverse parti contemporaneamente: l’interconnessione collega numerose entità separate e le rende in grado di unirsi tra loro in ecosistemi digitali, e anche di connettersi come un’unica unità con altre entità, ecosistemi e gruppi di ecosistemi.
Si parla così di connettività molti-a-molti, tipica delle aziende che collaborano e scambiano dati con partner, clienti e dipendenti a livello globale. Sono realtà che devono essere in grado di connettersi istantaneamente e contemporaneamente su una varietà di dispositivi.
Interconnessione e agglomerati urbani
Le connessioni devono anche essere quanto più vicine possibile. La distanza, infatti crea latenza: diminuire la distanza tra le controparti è l’unico modo per minimizzarla e offrire la massima esperienza utente possibile.
Vi è anche che le connessioni più strette (tramite collegamento incrociato o scambio di porte) sono tipicamente molto meno costose rispetto alle connessioni di reti a lungo raggio.
Le connessioni dirette che non hanno bisogno di accedere all’internet pubblico sono l’altra caratteristica chiave dell’interconnessione.
Le connessioni dirette e private, uno a uno o uno a molti, sono le connessioni più veloci e le più sicure. Questo conta in un momento di espansione delle frontiere digitali e delle vulnerabilità.
Aziende, cloud e comunità digitali necessitano di un luigo dove riunirsi per essere sufficientemente vicini per realizzare le connessioni dirette. E questi luoghi devono essere vicini ad aree densamente popolate, o un’elevata latenza svaluterà l’esperienza dell’utente.
L’interconnessione deve quindi avvenire in punti di scambio distribuiti in tutto il mondo, come i campus di colocation carrier-neutral, che operano con Equinix.
L’alternativa è il backhaul del traffico verso un data center centrale, che è costoso e non può fornire la connettività che gli utenti richiedono.
Larghezza di banda
Mentre la larghezza di banda tradizionale misura quanti dati possono essere trasferiti su una rete, la larghezza di banda dell’interconnessione mostra quanto sia pronto un settore o una regione a massimizzare l’interconnessione.
La larghezza di banda dell’interconnessione è una misura della capacità di trasferire traffico tramite interconnessioni dirette e private ai punti di scambio del traffico ospitati all’interno di campus di data center di colocation carrier-neutral.
Le aziende possono determinare i requisiti esistenti di larghezza di banda dell’interconnessione misurando la capacità e le connessioni installate del data center.
Considerando la crescita proiettata della larghezza di banda dell’interconnessione per dimensioni aziendali, impronta regionale, casi di utilizzo o industrie verticali, si può individuare la quantità di banda di interconnessione necessaria per competere con successo nell’economia digitale.
Italia, crocevia di interconnessione
Emmanuel Becker, Managing director Italy di Equinix ha sottolineato con l’Italia svolga un ruolo centrale nella strategia di interconessione.