Il numero uno mondiale del chip, Intel, ha dichiarato un aumento del 72 percento dell’utile trimestrale grazie al buon andamento della richiesta da parte dei costruttori di personal computer. I volumi di fatturato, però, devono subire il calo pr …
Il numero uno mondiale del chip, Intel, ha dichiarato un aumento del
72 percento dell’utile trimestrale grazie al buon andamento della
richiesta da parte dei costruttori di personal computer. I volumi di
fatturato, però, devono subire il calo previsto dalla società nelle
sue ultime stime di bilancio. Le entrate di Intel nel terzo trimestre
dell’anno fiscale ammontano a 2,51 miliardi di dollari, pari a un
dividendo di 36 centesimi per azione. Questo contro il miliardo e 460
milioni di utile registrato nello stesso periodo di un anno fa. Le
vendite sono cresciute del 19%, raggiungendo gli 8,73 miliardi di
dollari, ma non sono in linea con gli obiettivi fissati all’inizio
dell’anno fiscale perché, sostiene Intel, la domanda in Europa è
stata piuttosto fiacca. Rispetto al trimestre precedente l’utile è
aumentato del 5,2%, in linea con le nuove stime. Nel complesso, anche
quest’anno il mercato ha comunque chiesto un maggior numero di
dispositivi elettronici digitali, grazie alla popolarità di Internet
e delle sue connessioni, e Intel ha fatto di tutto per rafforzare la
sua produttività. I fatturati dell’ultimo quarto dell’anno dovrebbero
avere un margine di crescita compreso tra il 4 e l’8%, secondo il
chief financial officer Andy Bryant. Un valore che i commentatori
giudicano positivo e in controtendenza rispetto alle previsioni degli
"orsi" borsistici. In particolare, la vendita dei Pentium III e dei
Celeron è rimasta stabile rispetto al trimestre scorso. La cifra
netta degli utili Intel comprende per questo trimestre (oltre agli
oneri straordinari dovuti alle acquisizioni) quasi un miliardo di
dollari di plusvalenza derivante da interessi e disinvestimenti.
Senza questi fattori esterni l’utile sarebbe stato di 2,9 miliardi di
dollari.
