Intel spinge il visual computing con nuovi listini e un’acquisizione

Grazie a un ulteriore abbattimento di prezzi, i chip multimediali di Intel(Pentium II e Mmx) entrano nel mondo dei grossi volumi. L’annunciato acquisto del produttore di motori grafici Chips and Technologies.

Da ieri sono in vigore i nuovi listini prezzi di Intel, che la società
applica per quantitativi di mille unità ai produttori di personal computer
.
E sempre da ieri è diventata ufficiale l’intenzione della società di
acquistare il produttore di processori grafici Chips and Technologies.
Messe insieme, le due cose ne significano una sola: Intel è definitivament
e
verso il mondo del visual computing. Quella che fino a pochi mesi fa era
una dichiarazione di intenti, ora entra a pieno regime di mercato. E lo fa,
appunto, con i soli strumenti che il mercato riconosce: prezzi e
acquisizioni societarie. Sul primo fronte Intel ha tagliato abbondantemente
i listini di tutta l’offerta Pentium. Il PII a 300 MHz (con 512 Kb di cache
Ecc) passano da 1.981 a 851 dollari; l’esemplare a 266 MHz scende meno: da
775 a 669 dollari; mentre il modello "più in voga", quello a 233 MHz, pass
a
da 636 a 530 dollari. Più lenta, se non inesistente, è la discesa dei
prezzi dei Pentium Pro, segno evidente che la politica commerciale di Intel
premia solo i contenuti multimediali. L’unico a calare di prezzo è il
modello a 200 MHz con 256 Kb di cache, che passa da 514 a 487 dollari. I
prezzi del Ppro 200 con 512 Kb di cache, del Ppro 180 e del Ppro 166
rimangono invariati. La "vertigine" riprende con i Pentium Mmx: il 233 MHz
passa da 594 a 386 dollari; il "pezzo forte", il 200 MHz, si dimezza quasi:
da 492 a 252 dollari, e il 166 MHz costa ora quasi come un Pentium 200: 145
contro 125 dollari. Da segnalare che il chip "più basso" dell’offerta
Intel, il Pentium a 133 MHz, costa ora una manciata di dollari: 95. Tutta
questa ridda di cifre offre il destro a un po’ di interpretazioni. La
prima: il Pentium Mmx, che ora consente a Intel di usufruire di economie di
scala, di fatto può essere considerato un processore entry level. La
seconda: il Pentium II sta avvicinandosi a grandi passi al mercato
consumer. La terza: nella seconda metà dell’anno l’offerta di sistemi di
fascia alta, sia professionale sia consumer, sarà basata su Pentium II,
mentre quella cosiddetta mainstream (di volumi) e l’entry level saranno
basate, sempre sia per il mercato professionale, sia per quello consumer,
sul Pentium Mmx. La quarta (che le riassume tutte): da ora in avanti Intel
parlerà solo la lingua del visual computing. E qui si inserisce la seconda
notizia del giorno: l’annunciato acquisto di Chips and Technologies (C&T),
da completare con una Opa da 17,5 dollari all’azione. L’incorporazione del
fornitore di processori grafici, molto forte sul campo dei computer
portatili, dovrebbe aiutare la società nello sviluppo di quello che
dovrebbe essere il Pentium II per notebook e nella creazione di una scheda
madre adeguata a supportarlo. Non va trascurato il fatto che, con
l’acquisto di C&T, volente o nolete Intel diventa un concorrente di Cirrus
Logic, Ati, S3 e Trident. C’è da giurare, però, che per conservare la fo
rza
dell’indotto non sarà particolarmente agguerrito.

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