Intel prova con StrongArm a farsi strada negli handheld

Nel tentativo di rosicchiare share a Motorola, il maggiore costruttore di chip mondiale spinge con ogni mezzo lo StrongArm. E i risultati sembrano darle ragione

Intel sta pian piano facendo breccia nel mercato dei chip per
gli handheld pc.
La casa di Santa Clara ha già un solido posizionamento nel mercato dei dispositivi mobile.
Infatti, il suo processore StrongArm è il cuore di due handheld
che usano il sistema operativo Pocket Pc di Microsoft, iPaq di Compaq e Jornada
di Hewlett-Packard, e di diversi telefoni cellulari e di
appliance per il Web-surfing.
Intel sta tentando di apportare un serio attacco
alla marketshare di Motorala sul cui
processore Dragonball è oggi basato il 75% degli
handheld. StrongArm ha dalla su ail fatto di essere un chip in grado di fornire ai
costruttori sufficiente potenza per affrontare applicazioni multimediali come
il download di audio e video che da più parti viene considerata
come l’applicazione del fututo per questo tipo di dispositivi.
Diversi costruttori si sono già
schierati e si sono impegnati con Intel non solo per la qualità dei suoi chip,
ma anche per la sua
forza marketing. Sharp, per esempio, userà StrongArm nel suo prossimo
handheld, che sarò dotato del sistema operativo Linux. Anche Acer
sta pensando di integrare il processore Intel nei futuri device
chasaranno basati su Palm Os.
Proprio quest’anno Intel ha però in programma un
aggiornamento del suo StrongArm con un processore di prossima generazione per
dispositivi handheld chiamato XScale. Questo chip raggiungerà elevate
velocità di clock consumando meno energia dello StrongArm.  Attualmente
StrongArm lavora a 200 MHz, mentre la velocità dell’XScale dovrebbe raggiungere
1 GHz.

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