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Da Intel un pc formato carta di credito per creare soluzioni IoT

Intel l’aveva annunciata a gennaio dello scorso anno, dando come disponibilità la seconda metà del 2017. In realtà, i tempi per la messa in commercio (almeno per quanto riguarda l’Italia) si sono un po’ dilatati. E questo ha portato a un esordio sul mercato solo di recente. Parliamo della Compute Card, una piattaforma modulare sviluppata, per usare le parole di Intel, “con l’obiettivo di trasformare il modo in cui il computing e la connettività potranno essere integrati e impiegati nei dispositivi del futuro”. La caratteristica che la contraddistingue, come si può intuire dal nome, è l’estrema compattezza: in pratica, è un computer con le dimensioni di una carta di credito.

Quattro configurazioni

Infatti, in un volume di 94,5×55×5 mm include tutti gli elementi base di un Pc: processore, memoria, storage e connettività wireless. Quello che manca sono le opzioni di I/O. Ma volutamente, perché nell’idea di Intel la Compute Card deve essere il fondamento su cui sviluppare soluzioni per impieghi molto differenziati e ottimizzati in funzioni di esigenze specifiche, da frigoriferi interattivi a chioschi intelligenti, da videocamere di sicurezza a gateway IoT. Non manca ovviamente l’utilizzo quale “semplice” Pc: “Come sistema operativo può usare Windows o una distribuzione Linux e può far girare ogni tipo di applicazione”, ha precisato Paolo Canepa, Distribution Sales Manager EMEA di Intel. Quelle privilegiate sono chiaramente quelle indirizzate all’office automation. Tuttavia, se serve, si può arrivare anche alla grafica un po’ spinta, come per esempio i filmati in 4K. Compute Card non nasce per questo, ma, se necessario, sa come essere d’aiuto.

Va però precisato che il dispositivo di Intel è realizzato in più configurazioni, che si differenziano principalmente per il processore impiegato. Per impieghi come digital signage, appliance, gateway IoT o sistemi embedded, Intel propone un Celeron o un Pentium. Per i casi in cui invece si prevede che le richieste di potenza possano aumentare la scelta può essere un Core m3 o un Core i5 vPro (entrambi di settima generazione). La Ram va da 4 GB a 8 GB e lo storage da 64 GB a 128 GB.

Può anche essere un “tradizionale” Pc

Come detto, Compute Card può anche svolgere il “tradizionale” compito di Pc per l’ufficio. In questo caso offre il vantaggio di poter essere sempre facilmente portata con sé e usata dovunque: è piccola, leggera e non usa parti meccaniche a rischio rottura in caso di urti o scossoni.

Intel Compute Card dock
La dock proposta da Intel integra anche una ventola per l’eventuale raffreddamento della Compute Card

Per abilitare a questo utilizzo, Intel propone una dock . Questa consente il collegamento a monitor, tastiera e mouse e integra 3 interfacce USB 3, una porta Ethernet e una HDMI.

Però, l’obiettivo primario dell’azienda non è quello di fornire un prodotto completo quanto invece una piattaforma su cui sviluppare soluzioni. I produttori di dispositivi devono solo prevedere uno slot standard per Compute Card nel proprio prodotto e poi scegliere la soluzione più idonea alle loro esigenze di prestazione e prezzo. “Si può anche prevedere di realizzare una dock proprietaria, con forma, dimensioni o funzioni differenti, in base alle esigenze del tipo di impiego. In questo modo si apre una serie di scenari con la massima flessibilità”, ha affermato Canepa.

Il ruolo dei partner

Intel Compute Card monitor dock
Un esempio di come potrebbe essere un monitor che integra una dock per Compute Card

Al momento Intel non ha fornito dettagli sulle soluzioni in fase di sviluppo. È però sembrato intuire che settori medicali e industriale siano quelli più avanti. Canepa ha detto che numerosi partner stanno lavorando allo sviluppo di prodotti in grado di trarre vantaggio dal design, dalla facilità di manutenzione e dalle possibilità di aggiornamento di Compute Card. Tra i partner che hanno avviato a livello globale progetti basati su Compute Card troviamo Dell, Foxconn, HP, Lenovo, LG e Sharp. Ci sono però anche partner locali che vorrebbero introdurre soluzioni esclusive sui rispettivi mercati. Tra i primi partner di questo tipo ci sono Seneca Data, InFocus, DTx, TabletKiosk e Pasuntech.

Canepa ha sottolineato che “Compute Card nasce come prodotto industriale e come tale prevede una roadmap di almeno due anni. Trascorso questo periodo rimane comunque valida, ma si può decidere se continuare a usarla o aggiornarla in base alle esigenze: la dock e le periferiche rimangono comunque utilizzabili”.

Per chi volesse provare in prima persona le potenzialità di Compute Card, precisiamo che la si può trovare in commercio a un prezzo da 200 a 600 euro e la dock attorno ai 130 euro.

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