Intel: «La potenza elaborativa è necessaria in azienda».

Una roadmap ricca di sviluppi su più fronti caratterizza l’offerta della società di Santa Clara, che spiega perché le prestazioni delle architetture client sono necessarie per supportare applicazioni consolidate ed emergenti. Ecco il parere dei manager europeo e italiano.

Una strategia fortemente centrata sul Pentium 4, ma un raggio d’azione che copre tutto ciò che ruota attorno al computing: dai pc, ai server ai prodotti per il mobile. Questo, e altro ancora, è emerso dalla voce di Trish Thomson, regional manager per l’Europa occidentale e meridionale di Intel.
«La velocità è tutto – ha esordito la Thomson commentando il recente rilascio del Pentium 4 a 2,2 GHz – Intel è giunta a questi risultati grazie agli investimenti effettuati sia in ricerca e sviluppo che sul lato della produzione, con l’obiettivo di arrivare al processo 0,13 micron e ai wafer da 300 millimetri».


Ma il Pentium 4 a 2,2 GHz, per Intel, non è che il più recente esempio di un piano d’azione che prevede, anche per l’anno in corso, il continuo sviluppo di nuovi prodotti. Più in là, nel corso di questo trimestre, sarà la volta del Pentium 4 mobile, destinato a portare la potenza dei sistemi desktop sui computer portatili, implementando però le necessarie funzionalità sul fronte del risparmio energetico. Non mancheranno, poi, evoluzioni nell’area dei dispositivi di comunicazione e nel comparto delle memorie flash, mentre il lavoro sui server sta proseguendo con quello che sarà il chip successore di Itanium, ovvero McKinley, già oggi arrivato alla fase “pilota” della propria vita.
«Su un altro fronte – ha aggiunto la manager – bisogna ricordare che Intel non fornisce solo processori: lavoriamo molto strettamente con i produttori di pc, per assicurarci che essi usino i migliori elementi tecnologici a disposizione, anche in termini di schede madri e chipset. Inoltre, prosegue il nostro impegno con l’industria del software, con lo scopo di assicurare il buon funzionamento delle applicazioni sulle architetture Intel».


Ma vediamo ora, più in dettaglio, le novità più interessanti che ci attendono nei prossimi mesi da parte della società di Santa Clara.
Nel comparto server, dunque, Intel intende soprattutto proseguire il cammino di erosione delle quote di mercato delle piattaforme Risc sul fronte high end. A conforto del trend, già in corso, la società vanta la decisione di Compaq, che alcuni mesi fa ha abbracciato la causa di Itanium. E il porting delle applicazioni per l’architarttura Ia-64 starebbe parallelamente proseguendo con crescente interesse.

Vasti sono gli sforzi per la mobility. «Un’area dove lavoreremo molto durante l’anno – ha precisato Thomson – sarà quella dei dispositivi client mobili come i Pda e telefonini, con l’affermazione dell’architettura Pca (Personal Internet client architecture, ndr) che si pone l’obiettivo di agevolare l’interscambio di informazioni con i sistemi desktop».


Saranno seguiti con particolare attenzione anche gli sviluppi sul fronte wireless: Intel sta lavorando sulle card Gprs, nell’attesa di vedere cosa succederà con le reti 3G, e intende partecipare attivamente alle evoluzioni della tecnologia 802.11, per consentire la realizzazione di network wireless di più ampia portata.
Restando in ambito mobility ma spostandoci sui notebook, vale la pena di fare qualche precisazione sul futuro Pentium 4 mobile, a proposito del suo target.
«Inizialmente sarà destinato al segmento high end – ha affermato Thomson – ma penso che si muoverà molto rapidamente verso la fascia cosiddetta mainstream. Vogliamo che tutti gli utenti possano beneficiare della sua potenza. Chi lavora sfruttando abitualmente un notebook necessita dell’utilizzo simultaneo di molte applicazioni, senza che ciò vada a discapito delle prestazioni: consultare l’e-mail, creare presentazioni, lavorare con un foglio elettronico, scaricare software e aggiornamenti dal network, e utilizzare una serie di applicazioni che lavorano in background, come gli antivirus».
Ma, mentre il nuovo processore sarà destinato a prodotti di tipo all-in-one, Intel è già a buon punto nello sviluppo di un altro chip che debutterà nella seconda metà dell’anno, destinato ai portatili ultraleggeri. «Il progetto, battezzato in codice Banias, apporterà sostanziali novità – ci ha spiegato Dario Bucci, country manager di Intel Italia. – Si tratta, infatti, di un prodotto sviluppato appositamente per il mondo mobile, e non di un adattamento o dell’aggiunta di caratteristiche mobili a un processore per desktop. Così, da una parte sarà privilegiata la durata delle batterie, mentre sull’altro fronte i power user avranno a disposizione tutta la potenza di un desktop».


Ma è davvero necessaria tanta potenza elaborativa per un utente aziendale, ora che l’Internet architecture consente di accedere alle applicazioni tramite un browser?
«Anche se alcune funzionalità sono fruibili grazie a un browser – ha precisato Thomson – ci sono comunque applicazioni che devono continuare a funzionare su un pc, come quelle legate alla sicurezza. È vero, ci sono i cosiddetti power user e gli utenti di basso profilo. Ma se pensiamo all’e-learning, per esempio, si tratta di un fenomeno che riguarda tutti. Per poter effettuare e-learning, un’azienda deve mettere le persone in grado di fruire di streaming video, con capacità di compressione e decompressione. Il suono, le immagini, le animazioni sono ingredienti fondamentali per gli strumenti di formazione. Pensiamo poi al Crm, dove è necessario analizzare i dati velocemente, utilizzando grafici tridimensionali di immediata comprensione o, ancora, ai broker finanziari che devono operare su molti dati simultaneamente e decidere in tempo reale».
Con la “dea velocità”, ancora una volta, non è possibile fare compromessi.

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