Intel compra Dialogic

Con un’Opa del valore approssimativo di 780 milioni di dollari, il colosso dei chip si e aggiudicato uno dei principali produttori di componentistica hardware, software e middleware per la Cti (Computer TelephonyIntegration).

Intel espande le sue mire nella comunicazione acquisendo Dialogic per circa
780 milioni di dollari. In base all’accordo il gigante dei chip pagherà la
società di componentistica completamente in contanti per circa 44 dollari
ad azione. Per questo verrà lanciata un’Opa, chiaramente non ostile e anzi
caldeggiata dal management di Dialogic, per raccogliere tutte le azioni sul
mercato. L’offerta avrà effetto a partire da lunedì prossimo, 7 giugno,
e
terminerà a mezzanotte, ora di New York, del 2 luglio. Non si prevedono
sorprese, considerando che tra i fondatori e i membri del consiglio di
amministrazione, tutti unanimemente favorevoli all’acquisizione, si conta
già una quota del 33%. Un altro 5%, inoltre, è posseduto da Microsoft (s
i
veda anche
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Microsoft si apre…; 003; A; 03-03-1999
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), tradizionalmente amica di Intel.
Dialogic è uno dei principali specialisti nella produzione di elementi di
base, hardware, software e middleware, per la realizzazione di dispositivi
di networking e telecomunicazioni. In particolare, la società ha legato il
suo nome allo sviluppo della Cti (Computer Telephony Integration). Le
applicazioni più note comprendono messaggistica vocale, fax, realizzazione
e gestione dei call center e riconoscimento e sintesi vocale. Il fatturato
dell’azienda per il 1998 è stato di 294 milioni di dollari. Tra i partner
più importanti che hanno contribuito al successo della società citiamo
soprattutto Microsoft, con il quale Dialogic ha lanciato la piattaforma
middleware Ct Media (si veda
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Dialogic raccoglie consensi…; 007; A; 21-10-1998
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). In generale, la maggior parte delle applicazioni sviluppate da Dialogic
si fondono sui server a base Wintel.
Secondo quanto dichiarato dai responsabili Intel, l’operazione è stata
varata per espandere il business nei server verso il più che promettente
segmento del networking e delle telecomunicazioni. Craig Barrett, Ceo di
Intel, aveva già spiegato che le loro strategie avrebbero portato la
società a differenziarsi soprattutto nell’ottica della comunicazione e lo
aveva recentemente confermato in occasione dell’accordo a quattro, proprio
su queste tematiche, con Nortel, Hp e Microsoft (
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Hp, Intel, Microsoft e Nortel unificano…; 000; A; 17-03-1999
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). Annunciando l’acquisizione, lo stesso Barrett ha dichiarato: "Il
nostro obiettivo è di rendere i server ad architettura Intel il fondamento
per le applicazioni di e-business e di comunicazione, basate sulle
convergenti reti dati e voce"
.
La strada scelta da Intel sembra ideale, le due società, infatti, sono del
tutto complementari e lo dimostra, indirettamente, il fatto che Dialogic
continuerà a operare indipendentemente come sussidiaria del colosso dei
processori, facendo capo all’Enterprise Server Group. Howard Bubb,
presidente e Ceo di Dialogic, diventerà vice presidente di tale gruppo e
resterà presidente della sussidiaria Dialogic. In pratica, non sono
previsti cambiamenti, né a breve né a medio periodo e tutti gli impiegat
i
di Dialogic (circa 1.200) dovrebbero rimanere al proprio posto. Al momento
anche le linee produttive dovrebbero rimanere invariate, anche se è facile
immaginare accordi per sfruttare sinergie, fosse solo nell’impiego di
processori a base Intel.
In Italia, Dialogic è presente con una filiale, guidata da Diego Vicamini,
sin dal 1995, ed è un importante partner di Telecom Italia.

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